Riapertura degli impianti da sci, ecco le linee guida per bar e ristornanti
Sciatori e amanti della montagna, ma anche bar e ristoranti in quota sono chiamati a rispettare regole precise
Mancano meno di 48 ore alla riapertura degli impianti sciistici. La ripartenza di lunedì (15 febbraio) non equivale a un liberi tutti, pena il rischio di tornare in zona arancione, o peggio rossa, e chiudere nuovamente. Per questa ragione non soltanto sciatori e amanti della montagna, ma anche bar e ristoranti in quota sono chiamati a rispettare precise linee guida.
Nel documento diffuso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome si definiscono anche le misure di prevenzione applicabili alle attività di ristorazione e di pubblico esercizio in quota, definendole «un presidio della montagna nel periodo invernale».
Le regole principali sono:
- i responsabili delle strutture dovranno adottare misure di gestione volte ad assicurare che vengano evitati assembramenti in tutte le fasi del servizio;
- all’interno delle strutture, il servizio bar e ristorazione potrà essere gestito solo con posti a sedere;
- ogni struttura dovrà predefinire il numero massimo di clienti nel locale;
- viene suggerito di prevedere sistemi di prenotazione onde evitare il formarsi di assembramenti in orari di massimo afflusso;
- è opportuno prediligere la consumazione all’aperto, inclusa l’ordinazione e la consegna del cibo d’asporto, anche adottando strutture provvisorie;
- l’après ski è consentito solo con posti a sedere nel rispetto delle misure di prevenzione stabilite nei protocolli per la ristorazione e per i pubblici esercizi;
- si suggerisce di prevedere dei sistemi di informazione a valle che comunichino ai turisti che nelle strutture in quota potrà non essere assicurata l’accoglienza laddove sia stata raggiunta la massima capienza dei locali, nonché di porre in essere soluzioni integrate con i gestori di impianti che dovranno regolare i flussi ed alleggerirli in caso di maltempo.
In caso di maltempo
Inoltre, sono previste misure ad hoc da applicare in caso di condizioni meteorologiche avverse (temperature molto basse o bufere di neve). In particolare, in queste situazioni critiche, la struttura potrà dare riparo ai turisti, assicurandosi che tutte le persone indossino una mascherina chirurgica. In questa fase non potranno essere somministrati alimenti e, se possibile, si dovrà tenere aperta una porta o una finestra verso l’esterno.