Causa civile a Roma

Richiesta di risarcimento dei familiari delle vittime del Covid, il 24 maggio prima udienza

Il procedimento giudiziario è stato intrapreso il 23 dicembre 2020. Chiesti danni a Regione Lombardia, Governo e Ministero della Salute

Richiesta di risarcimento dei familiari delle vittime del Covid, il 24 maggio prima udienza
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Mercoledì 24 maggio si terrà la prima udienza del processo civile Covid, avviato dalla causa presentata da oltre 600 familiari di vittime del virus attraverso cinque avvocati (Consuelo Locati, Giovanni Benedetto, Luca Berni, Piero Pasini e Alessandro Pedone) e con la quale viene chiesto il risarcimento del danno parentale a Regione Lombardia, Ministero della Salute e Presidenza del Consiglio.

Il procedimento giudiziario è stato intrapreso il 23 dicembre 2020 e comprende sia la primissima fase della pandemia, ovvero quando a inizio 2020 gli enti chiamati a rispondere - secondo gli avvocati - non misero in atto tutta una serie di adempimenti di legge causando la morte di migliaia di persone, sia le fasi successive di gestione della pandemia fino a fine febbraio 2021.

«Tra questi morti ci sono molti nostri cari - commenta il direttivo dell’Associazione dei familiari delle vittime del Covid19 #Sereniesempreuniti, che partecipano e sostengono la causa -, per cui chiediamo giustizia e il risarcimento delle loro morti evitabili».

Come previsto dalla recente Legge Cartabia, la prima udienza in programma mercoledì sarà a trattazione scritta. «Abbiamo preparato le note da depositare in udienza - spiega l'avvocato Locati -, ossia quello che chiediamo al giudice assumendo sommaria posizione sulle contestazioni che sono state mosse dalle assicurazioni e dalle controparti. Chiederemo inoltre i termini istruttori, ovvero i termini per depositare gli atti in cui dovremo contestare dettagliatamente tutte le argomentazioni avversarie, depositare le perizie dei nostri periti e citare i testimoni». In concreto, l’udienza servirà proprio per la concessione dei termini istruttori, per tutte le parti in causa. Il giudice farà sapere la sua decisione con il deposito dell’ordinanza a scioglimento della riserva.

Rispetto a quanto avvenuto più volte in passato, fuori dal Tribunale Civile di Roma questa volta non ci sarà alcuna delegazione di #Sereniesempreuniti. «Il nostro supporto - spiegano ancora dal direttivo dell'associazione - è costante, come lo è stato per la Procura di Bergamo che ha lavorato anche grazie ai nostri esposti. Riteniamo che i nostri avvocati e il giudice debbano lavorare in serenità e confidiamo nella giustizia, viste le schiaccianti evidenze documentali che dimostrano le responsabilità di tutti gli enti chiamati in causa».

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