Il ritorno della banda del rame mette di nuovo sotto pressione Zandobbio. Nella notte tra giovedì 27 e venerdì 28 novembre ignoti hanno fatto sparire circa 700 metri di cavi in rame dall’impianto di illuminazione pubblica di via Doppoli, in piena zona industriale. Un colpo rapido e mirato: i ladri hanno aperto i pozzetti, tranciato le linee e sfilato il materiale, lasciando un intero tratto di strada – oltre 400 metri – completamente al buio.
«I danni sono ingenti: i cavi che alimentavano i lampioni sono stati recisi e dovremo sostituire l’intera linea», spiega a L’Eco di Bergamo il sindaco Mosè Parigi, che parla di un episodio «amareggiante» e di un clima di crescente insicurezza. Il Comune ha sporto denuncia ai carabinieri, che però partono in salita: nel tratto interessato non ci sono telecamere e individuare i responsabili non sarà semplice.
Il furto riaccende un incubo che in paese si ripresenta a intervalli regolari. E non senza conseguenze. Nel maggio 2020 un giovane del posto era rimasto gravemente ustionato dopo aver tentato di rubare cavi da una cabina elettrica in via Fornace, vicino al cimitero: un tentativo finito con una scarica elettrica che lo aveva colpito in pieno. Ancora prima, nel 2016, erano state prese di mira due abitazioni di via Sommi, dove erano sparite le grondaie in rame, smontate durante la notte.