Rifiuti di ogni tipo in una valletta: a Barzizza i volontari bonificano una discarica abusiva
Prima i detriti avvistati a bordo strada, poi la scoperta: in un piccolo dirupo abbandonati arredi, ruote, una vasca da bagno e materiali di ogni tipo. I giovani della Consulta gareggiano per ripulire: «La montagna non è la pattumiera di casa»
di Giambattista Gherardi
A prima vista sembrava che qualcuno avesse deliberatamente abbandonato qualche rifiuto a lato della strada, ma da una successiva verifica è emersa una vera e propria discarica abusiva. Un’amara sorpresa, ma anche un lodevole immediato impegno, ha coinvolto a Barzizza, frazione di Gandino, i volontari della locale Consulta, intervenuti lungo la strada che dalla zona di San Lorenzo a monte dell’abitato, sale lungo le pendici del Farno toccando le località di Cloca e Gervas.
«Ci siamo dati appuntamento per sabato 23 maggio - raccontano i componenti della Consulta - per ripulire, dopo la segnalazione di alcuni residenti, una piccola valle che si è rivelata purtroppo zeppa di rifiuti. Grande e triste è stata la sorpresa quando ci siamo accorti della quantità di materiale che, nel corso del tempo, era stata abbandonata nel piccolo dirupo. Si è rivelato fondamentale l’aiuto di alcuni giovani e giovanissimi che, rispondendo all'appello lanciato dalla Consulta, si sono impegnati in prima persona e hanno dimostrato di avere a cuore l’ambiente e, in particolare, il nostro paesello».
Fra i rifiuti raccolti (tre carichi abbondanti con il rimorchio trainato da un trattore) è emerso di tutto: armadi e suppellettili, una vasca da bagno, pneumatici completi di cerchioni, cartelli stradali, tubazioni. Probabilmente il risultato di anni e anni di comportamenti deprecabili. La voglia di riparare a tanto sciagurato degrado è diventata per i giovani barzizzesi una vera e propria sfida, coronata da successo.
«Abbiamo voluto rendere pubblici questi fatti per ringraziare innanzitutto i ragazzi che hanno svolto il lavoro, ma allo stesso tempo per esprimere tutto il nostro disappunto nei confronti di chi, in maniera tanto riprovevole, dimostra così poco rispetto nei confronti dell’ambiente. Non ci illudiamo di cambiare il mondo, ma speriamo che l’evidenza di tutto ciò arrivi anche a chi ha la desolante abitudine di trattare la montagna come fosse la pattumiera di casa sua. Manteniamo la speranza e l’impegno collettivo per trovare una montagna sempre più pulita».