Burocrazia assurda

Rinnovo patente per vie normali? È davvero un’impresa kafkiana

Rinnovo patente per vie normali? È davvero un’impresa kafkiana
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Se dovete rinnovare la patente armatevi di pazienza. O siate disposti a spendere. Nell’era digitale l’iter per il documento di guida non è esattamente 2.0 per chi si rivolge ai canali pubblici. Digitando la richiesta su un motore di ricerca le prime opzioni sono tutte offerte da privati: Aci, scuole guida, centri medici e agenzie di pratiche automobilistiche. Il costo per il servizio si aggira tra i 110 e i 130 euro.

Il tentativo via Motorizzazione. Cosa avviene se, invece, si decide di prenotare in internet la visita obbligatoria per il rinnovo in strutture statali? Il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fornisce solo la procedura, con l’elenco dei documenti e dei bollettini da pagare. La Motorizzazione Civile non dà informazioni a riguardo, si rimanda al portale dell’automobilista al quale necessariamente bisogna registrarsi, per poi scoprire che la ricerca del medico convenzionato più vicino funziona solo se si conosce già l’indirizzo dello studio medico. Paradossale. Una prova? In via Borgo Palazzo risultano undici medici, tutti nella struttura dell’Asl. Ma se si inserisce nei campi di ricerca come indirizzo di residenza una via limitrofa, per esempio la perpendicolare via Gandhi, praticamente dall’altro lato della strada, il risultato è nessun medico disponibile.

 

 

Il tentativo via sanità pubblica. Archiviamo la motorizzazione e cerchiamo aiuto nella sanità pubblica: il portale dell’Ats nella sezione “patente” rimanda alla homepage del sito dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII e si deve, quindi, avviare una nuova ricerca nell’apposito strumento. Nei risultati proposti si trovano solo i costi per la richiesta di patenti speciali e un numero di telefono a cui rivolgersi per prenotare, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30. Provando a chiamare per quattro giorni consecutivi nella fascia oraria indicata non risponde mai nessuno: dopo il messaggio registrato dall’Asl della Provincia di Bergamo, con gli orari per la prenotazione e i documenti obbligatori, suona libero per oltre tre minuti e poi cade la linea. Siccome siamo avvezzi e anche affezionati alla tecnologia, non demordiamo e mandiamo una mail all’indirizzo indicato. In poco tempo risponde la Commissione Locale Medica Patenti dell’Ospedale Papa Giovanni che invita a chiamare l’ufficio del Presidio Socio Sanitario Territoriale preposto. La prenotazione telefonica è solo dal lunedì al giovedì dalle 14 alle 15. Guai a perdersi la finestra oraria ridottissima.

 

 

Il tentativo via Ferrovie dello Stato. Tra le opzioni possibili sul sito del Ministero si trova anche l’Unità Sanitaria Territoriale delle Ferrovie dello Stato. A Bergamo, però, il servizio non è attivo e, anzi, in Lombardia è fruibile solo presso la stazione di Milano Porta Garibaldi. Quanti a questo punto avrebbero già rinunciato e prenotato alla più vicina scuola guida pagandone i servigi?

Il tentativo sportello. Non riuscendo a contattare telefonicamente l’Asst, passiamo al metodo sportello, recandoci direttamente alla sede di via Borgo Palazzo negli orari in cui, in teoria, dovrebbe essere in funzione anche il call center. Qui in pochi minuti si prenota la visita e si ritirano i bollettini per i pagamenti da espletare prima dell’esame medico: circa 70 euro in totale. Ora, direte voi, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta.

 

 

Mancano i bollettini. Illusi. Bisogna saldare i bollettini. Ma anche qui il mondo digitale risulta sconosciuto al sistema. Il conto corrente postale riportato sui tagliandi non è abilitato al pagamento online, né dall’home banking di diversi istituti bancari, né dal sito stesso delle Poste Italiane nella sezione apposita “Paga online”. È necessario andare fisicamente allo sportello e sperare di non spendere la mattinata in coda.

La morale. La morale dell’Odissea del rinnovo della patente di guida è che, se non avete a disposizione giorni da trascorrere a telefonare a centralini fantasma, navigare attraverso siti web labirintici e avari di informazioni, cercare l’ufficio postale più vuoto, vi tocca pagare qualcuno che lo faccia per voi.

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