Valore 9 euro e 69 cent

Rischia di farsi sei anni di carcere per un sapone e qualche caramella

Rischia di farsi sei anni di carcere per un sapone e qualche caramella
Pubblicato:
Aggiornato:

Una confezione di bagnoschiuma al pino e due pacchetti di caramelle, per un valore di 9 euro e 69 centesimi. Per questo misero "bottino" un quarantaseienne della Valle Seriana, numerosi precedenti penali, ex tossicodipendente, è stato rinviato a giudizio per tentata rapina impropria e rischia una condanna da due anni a sei anni e otto mesi. Il processo nei suoi confronti inizierà nel luglio del prossimo anno.

La vicenda risale all’agosto del 2016, quando l’uomo, dopo aver varcato la soglia del supermercato Carrefour di Mozzo, fingendo di essere un normale cliente, si era appropriato dei prodotti esposti negli scaffali dell’esercizio commerciale. Fermato da un addetto alla vigilanza, insospettito dall’inusuale rigonfiamento della tasca dei pantaloni e per il fatto che era scattato l’allarme alle casse, aveva consegnato tutti i prodotti rubati. Successivamente, però secondo le contestazioni, aveva cercato di fuggire divincolandosi e spintonando il sorvegliante che gli aveva intimato di fermarsi, attendendo l’arrivo dei carabinieri della stazione di Stezzano (da qui l’ipotesi iniziale di reato di rapina impropria, la cui pena va da tre a dieci anni, che il giudice dell’udienza preliminare Marina Cavalleri ha però riqualificato in quella meno grave di tentata rapina impropria).

Al termine della sua arringa, il suo difensore, l’avvocato Stefano Gozo ha chiesto il proscioglimento del suo assistito, affermando in particolare lo scarso valore dei prodotti di cui il quarantaseienne aveva cercato di impossessarsi, e ritenendo, «in base al principio di offensività, carente l’aggressione al bene giuridico tutelato dalla norma». Durante il dibattimento in udienza preliminare, l’imputato non ha saputo spiegare il suo gesto. «Non so neppure io perché mi sono impossessato di quei prodotti - si è giustificato davanti al giudice Cavalleri -. Quel giorno non sapevo cosa fare, era un periodo buio della mia esistenza, ero senza un lavoro e senza soldi, e ho pensato stupidamente di rubare il docciaschiuma e i pacchetti di caramelle. Non mi sembra però di aver compiuto un atto così grave da giustificare il rischio di una simile condanna».

Seguici sui nostri canali