Roberto Caglioni di Osio Sopra è bloccato in Argentina (come altri trecento italiani)
In Sudamerica per lavoro, pensava di poter tornare il 26 marzo, ma ha trovato l’aeroporto di Buenos Aires chiuso. «Sembrava una questione di giorni. Al contrario, mi sono ritrovato a passare lontano dalla mia famiglia anche le festività pasquali»
di Marta Belotti
Non sono del tutto silenti i cieli dell’Argentina in questi giorni, ma l’orizzonte non vede ancora profilarsi un volo per l’Italia. Il giovane osiense Roberto Caglioni, come altre centinaia di italiani bloccati in Argentina, sta aspettando quel fatidico aereo che gli permetterà di fare ritorno in famiglia dopo la sua trasferta di lavoro per la F. M. Automazione srl di Treviolo. «Sono partito il 1° marzo e ho finito il lavoro il 25. Il giorno dopo mi sono recato in aeroporto tranquillamente. Tuttavia, una volta arrivato, ho trovato l’aeroporto di Buenos Aires chiuso e sono stato dirottato al Regente Palace Hotel, dove mi trovo ancora oggi».
Roberto, classe ’96 ma con alle spalle già 12 trasferte in Egitto, sperava di poter rientrare in Italia solo con qualche giorno di ritardo, ma le sue aspettative sono state deluse. «Inizialmente sembrava trattarsi di una questione di giorni. Al contrario, mi sono ritrovato a passare lontano dalla mia famiglia anche le festività pasquali».
«Attualmente, gli italiani che vogliono fare rientro sono circa 300. Altri 300 si trovano in Argentina, ma hanno dichiarato di non avere urgenza, perché possono essere ospitati da parenti o amici. L’ultimo volo per l’Italia è partito il 23 marzo. È arrivato dal nostro Paese con gli argentini da far rimpatriare; è poi ripartito da Buenos Aires con gli Italiani. Ai tempi io ero ancora impegnato nel mio lavoro e non ero particolarmente allarmato. Tra gli ultimi giorni di marzo e i primi di aprile la situazione è cambiata rapidamente».
«Con le nuove normative l’Argentina ha bloccato tutti i voli dall'Italia. Gli Argentini ora in Italia non possono rimpatriare e questo si ritorce anche contro di noi. Alitalia dovrebbe far partire un volo vuoto e poi, dato che le nuove disposizioni di sicurezza prevedono il rispetto del metro di distanza anche sui voli, dovrebbe partire con la metà dei posti solitamente disponibili. Il problema diventa economico. I prezzi del volo sono schizzati a 1.100-1.200 euro e mancano ancora le autorizzazioni per partire».
Nell'incertezza, Roberto sta già pianificando il ritorno...