I ragli della burocrazia

Santa Lucia, l'asinello è a norma? A Bergamo è in arrivo la multa

Santa Lucia, l'asinello è a norma? A Bergamo è in arrivo la multa
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La domanda ai genitori è arrivata spontanea, in questi giorni, da un pargoletto impertinente: «Mi dite che in casa siamo al sicuro e che abbiamo allarmi e finestre blindate - il tenore della questione - poi in piena notte entrano Santa Lucia e l’asinello e non vi accorgete di nulla. Ma siete sicuri che sia tutto a posto?». Ci è scappato un sorriso, di quelli carichi di affetto.

Non si può dire lo stesso per un giovane allevatore, che domenica 8 dicembre si è sentito porre la stessa domanda («sicuro che sia tutto a posto?») da Paola Brambilla, avvocato, garante per la tutela degli animali del Comune di Bergamo. Oggetto della domanda l’asinello di Santa Lucia, che l’allevatore aveva portato in città per la gioia dei bambini, munito del classico carretto sul quale percorrere (con i bimbi) poche decine di metri. L’asinello, a rigor di norma, deve infatti avere il permesso di circolare su strada e gli organizzatori devono assicurarsi il suo benessere, disponendo di cibo, acqua e ricovero temporaneo, organizzando pause di attività antistress e una coperta (calda) per coprirlo. Non ultimo è stato chiesto che fosse data comunicazione all’ufficio ecologia del Comune in quanto sussiste il concreto pericolo che l’animale possa lasciare in strada qualche “ricordino” portafortuna. Tutto sancito da un regolamento di 13 pagine, 8 titoli e 33 articoli approvato dal Consiglio Comunale di Bergamo il 24 luglio 2017, “per indirizzare i cittadini a un rapporto con le specie animali improntato al rispetto delle loro esigenze etologiche e di benessere”.

 

 

La legittimità e le buone intenzioni di regolamento e garante non sono in discussione, ma qui c’è in ballo addirittura l’asinello di Santa Lucia, e metterlo “finalmente” a norma potrebbe essere l’impresa del secolo. «L’intervento è a dir poco discutibile - sottolinea Maurizio Cortinovis, presidente dell’associazione Roccolo degli Asini di cui fa parte anche l’allevatore ammonito - poiché esaspera tecnicismi burocratici a discapito di buonsenso e competenza. Svolgiamo da anni attività legate al sociale ed alla didattica, l’utilizzo dei nostri asini è riconosciuto a scopo terapeutico. Siamo i primi a volere il bene dei nostri asini, che nemmeno vengono destinati alla produzione macellabile, ma diventano fidatissimi compagni di attività».

La questione, fra mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre si è allargata, in quanto all’allevatore presente in Pignolo è stata notificata una diffida a presentarsi con l’asino Rosita all'evento programmato presso la Provincia nel pomeriggio del 12 dicembre. Il presidente Cortinovis ha preso carta e penna (o meglio mail e pc) e ha scritto a sindaco, assessore Zenoni e garante, per segnalare (in sintesi) come pur riconoscendo i regolamenti si debba necessariamente applicare un poco di normale buonsenso, spiegando gli eventi già programmati anche nei quartieri. «Non serve la lettera all’ufficio ecologia, perché siamo i primi a portarci al seguito paletta e secchiello e, senza dover ottemperare ad alcun regolamento, sappiamo bene come nutrire e dissetare i nostri animali».

Pare che sia in arrivo una multa da 500 euro. Chissà se nella notte, ormai prossima, più magica dell’anno qualche vigile riuscirà a fermare Santa Lucia e il suo asinello. Troverà tutto a rigor di norma? Forse a non esserlo è la burocrazia.

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