Per la prima volta dopo 15 anni salta la festa della Dea. Lo si è appreso da alcune indiscrezioni filtrate dai rappresentanti della Curva Nord. Le motivazioni verranno rese note mercoledì mattina dagli ultrà, ma si sa già che la decisione è stata presa in segno di rispetto e solidarietà verso il leader della Curva, Claudio “Bocia” Galimberti, da sempre anima e conduttore della kermesse estiva, sottoposto al regime di sorveglianza speciale.
Il “Bocia” dal 13 febbraio e per 18 mesi ogni sera è costretto a rientrare a casa entro le 22 e non può partecipare a riunioni pubbliche. Recentemente gli è stata notificata una denuncia per aver violato la misura di sorveglianza dopo essere stato invitato il 6 aprile in Senato a una audizione sul tifo organizzato.
La decisione degli ultrà è destinata a far discutere e priva la città di un appuntamento, organizzato da circa 200 volontari, al quale negli anni scorsi partecipavano decine di migliaia di bergamaschi. La festa, in programma a luglio, anticipava il ritiro estivo della squadra, ogni sera sul palco si alternavano giocatori di ieri e di oggi, prima dell’appuntamento finale con tutta la dirigenza e il presidente Percassi. Negli anni passati i ragazzi della Curva avevano dato prova di grande sensibilità organizzando raccolte fondi per i terremotati dell’Aquila e dell’Emilia, per la costruzione di un asilo in Rwanda e per sostenere gli Amici della Pediatria di Bergamo. Lo scorso anno nel parcheggio esterno di Oriocenter la festa della Dea aveva vissuto il suo momento più alto e toccante con la presenza di Fulvio Gambirasio, papà di Yara.
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