Risvolti inquietanti

Scritte razziste apparse sul luogo dell'omicidio di Sharon Verzeni a Terno d'Isola

Frasi sulla cittadinanza italiana del killer Moussa Sangare su un muro di via Castegnate, a poca distanza dal luogo del delitto

Scritte razziste apparse sul luogo dell'omicidio di Sharon Verzeni a Terno d'Isola
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C'era da aspettarsi che l'omicidio di Sharon Verzeni a Terno d'Isola, con l'arresto dopo un mese del 31enne Moussa Sangare, origini maliane ma cittadinanza italiana, avrebbe riportato alla ribalta la questione della "italianità".

Scritte razziste in via Castegnate

Se però in politica si sono verificati dibattiti anche molto accesi, a livello locale si sono riscontrati ben altri risvolti: dopo la manifestazione della Rete dei Patrioti lo scorso 8 settembre in paese, infatti, sono comparse nei giorni scorsi, autori ignoti, delle scritte razziste sui muri di via Castegnate, dove è avvenuto il delitto.

A poche decine di metri di distanza dal punto dell'aggressione, come riportato da PrimaMerate, un muro è stato imbrattato con frasi razziste e appartenenti a un passato ormai lontano. «Non ci sono n***i italiani», la scritta tracciata da qualcuno con bomboletta spray nera, con simboli e motti del tutto censurabili, che hanno provocato l'indignazione dei residenti e portato il gruppo d'opposizione di centrosinistra, "Terno Attiva", ad accusare gli autori di voler sfruttare la tragedia per fomentare odio.

Il commento di Terno attiva

Il referente Eugenio Alborghetti si è ricollegato ai membri del gruppo di estrema destra che hanno manifestato in Piazza Sette Martiri domenica 8 settembre. «Gli sciacalli non perdono occasione di presentarsi sul luogo delle altrui sventure. Eccoli con le loro inquietanti bandiere nere, con il loro “ravanare” negli intestini putridi del razzismo, urlanti e provocatori».

La manifestazione della Rete dei Patrioti a Terno d'Isola

Nel loro post Facebook, i manifestanti di estrema destra della Rete dei Patrioti di Bergamo hanno anche fatto cenno alla presenza di alcuni politici locali al loro presidio. «L’unico vostro contributo è quello di alimentare la paura del mostro e il mostro è, naturalmente, l’uomo nero: e chi, sennò? Alla faccia di chi non tiene conto di denunce di donne minacciate da chi gli dichiara amore o da sorelle che chiedono aiuto per chi è malato di mente».

La dichiarazione della lista di Alborghetti si conclude con una forte condanna delle teorie razziste e un appello a lavorare concretamente per migliorare il paese nel rispetto di tutti: «Terno è un comune che ha visto sette martiri trucidati dai nazifascisti e mai si piegherà alle vostre infami teorie razziste. Andate a fare gli sciacalli via da qui».

La replica della Rete dei Patrioti

«Le nostre bandiere non sono nere ma blu e con il tricolore ben evidenziato - precisa Marcello Serughetti, responsabile provinciale del Movimento “Rete dei Patrioti” -. Inoltre vorrei puntualizzare che siamo estranei al modus operandi di chi sporca muri, strade e monumenti con le bombolette: le nostre azioni vengono riportate tranquillamente, senza nascondere alcunché, sulle nostre pagine social. Per di più, quando vogliamo manifestare le nostre idee, lo facciamo alla luce del sole e chiedendo sempre le dovute autorizzazioni. Concludo informando il sig. Alborghetti che dovrebbe prestare attenzione alle sue illazioni e rimostranze e imparare a dosare gli appellativi con cui giudica senza alcuna comprensione di ciò che avviene: aver scritto che “si ringraziano alcuni politici locali che ci hanno quantomeno prestato attenzione” non significa in alcun modo che questi abbiano condiviso le argomentazioni esposte durante il nostro presidio, pacifico e plaudito da una buona presenza di cittadini».

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