L'escursione consigliata

Se chilometri e dislivello non vi spaventano, dovete salire al rifugio Tagliaferri

Lungo il percorso ci accompagneranno i fischi delle marmotte, stambecchi e camosci incuriositi. Non mancheranno panorami mozzafiato e luoghi incontaminati

Se chilometri e dislivello non vi spaventano, dovete salire al rifugio Tagliaferri
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di Angelo Corna

Anche il Nani Tagliaferri apre i battenti. Situato a 2.328 metri di quota, rifugio più alto della Provincia bergamasca è posto nel cuore della Val di Scalve ed è circondato dalle montagne più severe delle Orobie, in una posizione intermedia tra il Rifugio Curò e il Passo del Vivione. Una zona unica per flora e fauna, che viene lasciata alla tutela della riserva faunistica venatoria dei Laghi del Belviso e del Barbellino.

Possiamo raggiungerlo solo se chilometri e dislivello non ci spaventano: lungo il percorso ci accompagneranno i fischi delle marmotte e, se siamo fortunati, possiamo anche scorgere stambecchi e camosci incuriositi. Ma soprattutto non mancheranno panorami mozzafiato e luoghi incontaminati.

1 - Partenza
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2 - Nella Vallle del Vò
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L’itinerario classico trova partenza da Ronco di Schilpario ed è marchiato dal segnavia Cai 413. Il sentiero sale lungo un'antica mulattiera militare in modo regolare, costeggiando la Valle del Vò fino alle cascate omonime, visibili con una veloce deviazione.

Dopo circa mezz’ora di cammino, abbandoniamo la strada sterrata e grazie a un suggestivo ponte attraversiamo il torrente, per poi continuare con pendenza costante mentre il bosco, già rado, degrada sempre più. Nei pressi di una piccola sorgente possiamo scorgere la cuspide del monte Demignone, mentre osservando attentamente il versante opposto della montagna è possibile, fino a primavera inoltrata, notare dei camosci al pascolo.

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8 - Passo di Venano e rifugio Tagliaferri
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Si riprende a salire e, tornante dopo tornante, raggiungiamo l’antico alpeggio di Venano, caratterizzato da alcune baite un tempo adibite a casere. Il sentiero prosegue ora in falsopiano attraverso i pascoli e dopo un largo giro, prima a ovest e poi a sud, ricomincia a salire fino a raggiungere un minuscolo laghetto (2.200 metri circa). Sono gli ultimi sforzi: si continua in direzione nord per raggiungere il Passo di Venano…

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