L'analisi del sociologo Barbagli

L'incubo degli italiani? I ladri in casa (e al Sud sono calati gli omicidi)

L'incubo degli italiani? I ladri in casa (e al Sud sono calati gli omicidi)
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Il sociologo Marzio Barbagli, grazie alla possibilità di analizzare vari documenti e dati del Ministero dell’Interno, ha condotto un’interessante ricerca: in Italia il numero di reati tende a rimanere stabile, ma da un punto di vista della tipologia la situazione è in netto mutamento. A fronte, infatti, di un corposo aumento di borseggi, rapine e furti in casa, viene evidenziato un drastico calo degli omicidi, con un’inversione di tendenza davvero notevole rispetto ai trend degli anni passati.

Sempre meno omicidi (e meno male). Il 2014 ha rappresentato per l’Italia un anno da record: è stato infatti l’anno con il minor numero di omicidi della storia del nostro Paese. Sono stati infatti “solo” 468, a fronte, per esempio, dei 1.919 del 1991. Un crollo che accomuna tutti i tipi di omicidio (da quelli di criminalità organizzata ai passionali), sia consumati che tentati. Una flessione al ribasso che si è notevolmente accentuata durante gli anni della crisi economica: mentre nel periodo 2000-2009 la flessione è stata del 2,5 percento ogni anno, dal 2009 al 2014 ha raggiunto il 3,6 percento. «Interessante» spiega Barbagli «è il confronto fra l’Italia e la Grecia, un Paese che ha sofferto molto negli anni della crisi e nel quale le tensioni sociali non sono mancate. Ebbene, questi due Paesi hanno avuto nell’ultimo periodo andamenti del tasso di omicidi non solo diversi, ma opposti. Mentre in Italia sono diminuiti, ancor più che negli anni precedenti, in Grecia sono aumentati». E nonostante il senso comune faccia spesso ritenere il contrario, il calo è stato particolarmente significativo nel Sud Italia: per quanto la percentuale più significativa sia rappresentata da Genova (-16 percento), al secondo e terzo posto troviamo Catania e Napoli, rispettivamente con -14 e -5 percento. Un dato sorprendente se si considera che nel 1990 gli omicidi al Sud erano maggiori di 5,3 volte rispetto al Nord, e oggi, invece, di 1,4 volte.

 

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Furti d’auto e borseggi. Più eterogenea la situazione dei reati contro il patrimonio altrui. Per quanto riguarda i furti d’auto, ad esempio, dopo essere raddoppiato in soli sette anni, dal 1984 al 1991, il numero delle macchine rubate ha cominciato a diminuire e ha continuato questa tendenza anche negli anni delle crisi, raggiungendo nel 2014 il livello più basso dell’ultimo trentennio (119mila). Una spiegazione c’è, sostiene Barbagli: la flessione è infatti riconducibile alla minore remuneratività di questo tipo di furto, perché è diventato più difficile, e meno conveniente di prima, collocare le auto di piccola e media cilindrata presso uno sfasciacarrozze che ne ricavi dei pezzi di ricambio. Totalmente opposti i dati per quanto riguarda i borseggi, drasticamente aumentati negli anni della crisi economica (e se ne comprende agilmente il motivo). Rispetto ai primi, dal 2009 al 2014 il numero è aumentato da 113mila a 179mila, con un incremento annuo del 7,3 percento. L’aumento è avvenuto in tutto il Paese, ma è stato più forte nelle regioni settentrionali, nelle quali negli ultimi trent’anni la frequenza dei borseggi è sempre stata maggiore. Picchi massimi rinvenibili a Roma (+31,5 percento) e Firenze (+20 percento). Ancora una volta i casi virtuosi sono Genova, dove l’aumento annuo è di appena l’1 percento, e Napoli, +2,9 percento.

 

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Furti in casa e rapine. Aumentano in maniera netta anche i furti in appartamento, passati, dal 2009 al 2014, da 149mila a 255mila, con un’impennata annua eccezionale: più 13,9 percento. Non è un caso se il disegno di legge delega sul codice penale in discussione ora alla Camera inasprisca proprio le pene per scippi e furti di questo genere. Le città centro-settentrionali hanno visto la crescita maggiore: Bologna ha avuto un incremento straordinario (il 24,4 percento medio annuo), seguita da Milano e Catania, con il 20 percento. Napoli è la città che ha conosciuto il minor aumento (3,2 percento annuo). Per quanto riguarda infine le rapine, sono cresciute dalle 35mila del 2009 alle oltre 43mila del 2013, per scendere solo leggermente nel 2014 (40mila). Sempre meno, tuttavia, quelle che hanno ad oggetto banche o uffici postali. Da un punto di vista delle singole città, Torino segna un incremento medio annuo del 4,5 percento, Roma del 4,8, Firenze del 6,4, Milano del 6,9, Bologna addirittura del 7 percento. Anche in questo caso Genova fa eccezione, con un aumento annuo dell’1 percento.

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