Una ricerca americana

Se non dormi pigli il raffreddore Il sonno è un antidoto perfetto

Se non dormi pigli il raffreddore Il sonno è un antidoto perfetto
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Chiudi gli occhi e vai a dormire presto, perché anche un’ora di sonno può fare la differenza. E non solo in termini di riduzione della stanchezza fisica o del miglior rendimento delle performance quotidiane, ma anche di probabilità di ammalarsi. In particolare di contrarre il raffreddore, il più frequente e diffuso malanno di stagione. Uno studio condotto dall’americana Carnegie Mellon University, in collaborazione con le Università di Pittsburgh e San Francisco, pubblicato sulla rivista Sleep, dimostrerebbe infatti che riposare meno di sei ore a notte espone quattro volte di più al rischio di essere vittima degli starnuti.

Abbassa le difese immunitarie. È questa la ragione per cui la carenza di sonno rende l’organismo più attaccabile da virus e malattie, dalle più banali, come il raffreddore, fino allo sviluppo di patologie che con il tempo potrebbero diventare croniche. Una probabilità scientificamente dimostrata da un esperimento, condotto da ricercatori di diverse università americane.

 

 

Gli studiosi hanno indotto il raffreddore in 160 volontari. I ‘malcapitati’ sono stati dapprima interrogati con un questionario in merito alle loro abitudini personali, dallo stile di vita all'uso di alcol e sigarette, al livello di stress, ma soprattutto circa la quantità e sulla qualità del sonno. Perché questo era il focus principale della ricerca: capire cioè se esso poteva essere disturbato da particolari agenti esterni, in quale misura e con quali ripercussioni. Specie in termini di salute.

In studi precedenti era già stato infatti dimostrato che il sonno regola la produzione e l’attività dei linfociti T, un tipo di globulo bianco fondamentale nella risposta immunitaria, influenzando la vulnerabilità dell’organismo da parte di virus e batteri. Così i ricercatori come primo passo hanno monitorato, per sette giorni, tramite un sensore simile a un orologio, la qualità e la durata del riposo notturno dei volontari, dopo di che hanno letteralmente rinchiuso i partecipanti in un albergo somministrando loro, in condizioni controllate, il virus del raffreddore attraverso gocce nasali. Ogni giorno poi e per una settimana, gli esperti hanno raccolto campioni di muco al fine di valutare lo sviluppo del virus.

 

 

Se non dormi pigli il raffreddore. Così si possono riassumere le conclusioni dello studio americano. Infatti l’esperimento ha rivelato che i semi-svegli, coloro cioè che avevano dormito meno di sei ore a notte, avevano una  probabilità di prendere il raffreddore quattro volte superiore ai dormiglioni che ne riposavano più di sette. Ma la peggio la avevano i sempre desti, che di ore ne dormivano meno di cinque, risultati attaccabili dal raffreddore con una percentuale superiore di quattro volte e mezzo.

Dunque, il sonno sarebbe un alleato prezioso per combattere la vulnerabilità al virus, molto superiore all’influenza di altri fattori quali età, livello di stress, istruzione, etnia di provenienza, condizione socio-economica e fumo. Ovvero, il sonno sarebbe risultato statisticamente il più rilevante nel potenziare le difese immunitarie. Insomma, secondo i ricercatori, l’igiene del sonno dovrebbe fare parte delle buone abitudini della vita, al pari di una sana e corretta alimentazione e alla regolare pratica fisica: almeno per preservare al meglio il nostro stato di benessere.