Sematic, proclamate altre 16 ore di sciopero. Dall'azienda solo silenzio
Gli operai temono la delocalizzazione in Ungheria. A rischio 190 posti di lavoro.
Altre 16 ore di sciopero sono state proclamate dai 190 lavoratori della Sematic di Osio Sotto, azienda che costruisce ascensori. La vicenda ha preso una brutta piega e nonostante l’incontro al Ministero dello sviluppo economico, avvenuto il 30 settembre scorso, non è cambiato nulla: l’azienda di proprietà della multinazionale tedesca Wittur Holding, vuole delocalizzare in Ungheria.
«I segnali non sono buoni - afferma Claudio Ravasio della segreteria Fiom-Cgil di Bergamo -. L’impressione è che l’azienda si stia svuotando, manca di produzione. I circa 190 operai e impiegati rimasti restano due o anche tre settimane in cassa integrazione ogni mese e questo ha forti ripercussioni sull’economia delle loro famiglie. Qui il Covid-19 non c’entra nulla, qui i posti di lavoro sono a rischio per la decisione di delocalizzare l’attività in Ungheria».
I lavoratori, riunitisi nei giorni scorsi in assemblea, hanno manifestato la loro preoccupazione e preso la decisione di proclamare altre 16 ore di sciopero, che verranno svolte nei prossimi giorni. «Da informazioni in nostro possesso - sostiene Ravasio - sembrerebbe che la Direzione del Gruppo abbia preso tempo per valutare il da farsi. I lavoratori Sematic sono fortemente preoccupati per il loro futuro, oltre che per la penalizzazione economica dovuta alla cassa integrazione per "emergenza Covid" che l’azienda sta utilizzando. I lavoratori esigono risposte al più presto e criticano fortemente questo comportamento di silenzio e attesa dell’azienda. Per questo abbiamo proclamato lo sciopero. Chiediamo la salvaguardia di tutti i posti di lavoro!».