Serra illegale e 40 chili di marijuana in una corte abbandonata, indagano i carabinieri
Il blitz dei militari dopo una segnalazione anonima. Nel giro di pochi mesi realizzato un impianto di produzione illegale
Una vera e propria azienda agricola per la produzione di marijuana, realizzata nel giro di pochi mesi ed all'oscuro dei residenti: è quello che hanno trovato ieri pomeriggio (martedì 14 giugno) i carabinieri di Treviglio, in una corte di Brignano Gera d'Adda in via Visconti 22, in seguito a una segnalazione anonima che ha fatto scattare il controllo. A riportare dell'operazione sono i colleghi di PrimaTreviglio.
Una vera e propria serra con laboratorio
Si trattava di una linea di produzione completa: si partiva dal seme, per andare a coltivare la pianta con l'aiuto di lampade e strumentazioni professionali, fino ad ottenere l'infiorescenza, che veniva impacchettata in buste da un chilo, destinate allo spaccio. Quaranta in tutto i chili di stupefacente sequestrati, insieme a 130 piante di cannabis, di altezza variabile tra i sessanta centimetri e il metro e mezzo. Ulteriori indagini sono tutt'ora in corso, per smantellare la rete di responsabili di questo punto di produzione e confezionamento illegale.
La cascina abbandonata da anni
La corte, a pochi metri da Palazzo Visconti, fa parte di una cascina abbandonata da diversi anni, di proprietà di una famiglia milanese che però non l'affittava da tempo. Per la manutenzione ordinaria, un addetto viene un paio di volte l'anno. A quanto pare, soggetti al momento ignoti si sarebbero infiltrati aprendosi un varco sul retro. Nessuno si è accorto di niente, anche perché porte e finestre erano sprangate e da fuori non si riusciva a vedere ciò che avveniva all'interno.
Nel giro di pochi mesi, i malviventi avevano realizzato in diversi locali una vera e propria serra, con lampade a raggi ultravioletti, ventilatori e umidificatori. Un sistema che richiedeva parecchia energia, che veniva ricavata gratis grazie a un allaccio abusivo alla rete elettrica in zona, che i tecnici dell'Enel hanno provveduto adesso a smantellare.
Sequestrati i sacchetti destinati alla vendita
Una volta ottenute le infiorescenze, i criminali le selezionavano, poi le facevano essiccare, le pesavano e le mettevano sottovuoto con le strumentazioni a disposizione nella stessa struttura. Alla fine, i militari hanno trovato una quarantina di sacchetti da un chilo l'uno, destinati alla vendita. A insospettire i cittadini era lo strano via vai di gente strana, che frequentava l'area della cascina all'insaputa del custode e dei proprietari.