Ad Azzano San Paolo

Sfugge a una truffa sugli animali: «Se non paghi subito, il barboncino soffrirà»

Claudia Ratti ha risposto a un annuncio social che proponeva la vendita di un cagnolino. Ma ben presto sono sorti in lei alcuni sospetti

Sfugge a una truffa sugli animali: «Se non paghi subito, il barboncino soffrirà»
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di Laura Ceresoli

Della sua passione per gli amici a quattro zampe Claudia Ratti non ha mai fatto mistero. Nel 2012 la sua cagnolina Maya era diventata una vera e propria mascotte ad Azzano San Paolo, al punto che l'allora sindaco Simona Pergreffi le aveva conferito la cittadinanza onoraria. Ed è stato proprio questo amore incondizionato per gli animali a indurre la presidente di Aribi a rispondere a un annuncio sui social che proponeva una fasulla vendita di barboncini toy a prezzo modico. Una truffa da cui, per fortuna, è riuscita a scappare per un pelo.

«Io amo i barboncini e sono iscritta a varie pagine Facebook dedicate a loro - racconta Claudia -. Così a metà agosto sono caduta nella rete. Su uno di questi gruppi ho abboccato a un post che proponeva la vendita di un bellissimo cucciolo. Così ho deciso di contattarli per saperne di più. Mi ha risposto una persona che fingeva di appoggiarsi a un allevamento in Francia e che mi ha mandato vari video accattivanti del barboncino».

Occhio ai social

«Quando ho mostrato il mio interesse per l'acquisto - continua - mi è stato spiegato che il cane sarebbe arrivato all'aeroporto di Orio il giorno stesso e che, su richiesta, mi sarebbe stato consegnato a domicilio. Poi ho ricevuto un video in cui si vedeva il cucciolo che veniva caricato sul furgone e partiva per il viaggio verso l'Italia. Da quel momento in poi, però, questa persona non mi ha più risposto al telefono e la trattativa è passata via posta elettronica».

La Ratti ha quindi ricevuto una dettagliata mail che esordiva così: «Benvenuti nel servizio professionale di viaggio per animali domestici, il migliore amico dell’animale domestico. Lavoriamo in collaborazione con Continental Airlines e Air Swiss».

Secondo quanto riportato nella lettera, il cane sarebbe stato consegnato tramite un corriere della Multimodal logistic group. Questa compagnia di spedizione esiste realmente, ma non è in alcun modo associata alla vicenda.

«È solo una copertura utilizzata dai truffatori per rendere il tutto più credibile (...)

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