Omicidio di Terno

Sharon e Sergio, coppia tranquilla e senza preoccupazioni. I pochi elementi e l'appello delle autorità

Tutti i conoscenti e la famiglia li descrivono come sereni, nessun litigio e nessun nemico. I carabinieri: «Chi sa, ci contatti»

Sharon e Sergio, coppia tranquilla e senza preoccupazioni. I pochi elementi e l'appello delle autorità
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Sharon Verzeni, la vittima dell'accoltellamento di Terno d'Isola, ed il compagno Sergio Ruocco avevano in programma di sposarsi e avevano anche seguito un corso per fidanzati, conclusosi lo scorso marzo.

Una coppia serena

A renderlo noto è stato il parroco del paese, don Angelo Giudici, la cui testimonianza è riportata oggi (venerdì 2 agosto) da L'Eco di Bergamo. Il curato li ha descritti come una coppia molto unita, certo un po' riservata, ma che si era mostrata serena, anche perché i due si conoscevano e stavano insieme da anni, tant'è che sul profilo Facebook della barista la prima foto che li ritrae insieme è del 2013, quindi ormai undici anni fa. Neppure il sacerdote riesce a spiegarsi come possa essere accaduta una vicenda del genere.

Un legame, quello tra Verzeni e Ruocco, che durava da tempo e, a detta di molti, era solido e tipico di giovani tranquilli, che si districavano nella vita quotidiana tra il lavoro, le faccende, qualche passeggiata insieme e l'assenza di qualsiasi ombra nella loro vita. Nessuna preoccupazione, nessuna diatriba con qualche soggetto poco raccomandabile che se l'era presa con loro, mai sentiti litigare oppure assistito a episodi particolari. Questo, almeno, dai racconti dei vicini, degli amici e della famiglia, che ricordano Sharon come una ragazza tranquilla, seria, che si dedicava al suo impiego e non aveva passioni di qualche tipo.

Le passeggiate serali sarebbero state consigliate dal dietologo, perché la giovane voleva dimagrire, e comunque andava a camminare con il fidanzato, anche se quell'ultima volta era uscita da sola, perché lui era stanco ed era rimasto a casa. Sharon frequentava la chiesa di Scientology, almeno da quel che si è riusciti a sapere, ma del resto non è l'unica qui in Bergamasca e per questo non si trattava di un caso degno d'interesse.

Pochi elementi

Gli inquirenti avrebbero escluso Ruocco dai potenziali sospettati, perché non sarebbe uscito dalla sua abitazione quella sera, nel frangente di tempo in cui è avvenuta l'aggressione. Nemmeno il legame con la comunità di fedeli sarebbe stata ritenuta rilevante. L'ipotesi della rapina non regge, perché la 33enne aveva con sé unicamente chiavi e cellulare, entrambi ritrovati, mentre il portafoglio l'aveva lasciato a casa.

Insomma, sembra che qualcuno semplicemente l'abbia presa di mira, attaccandola all'improvviso con quattro coltellate, poi si sia dileguato senza essere visto dai residenti lasciando lì la ragazza agonizzante. La quale aveva chiamato il 112, dicendo di essere stata accoltellata e di trovarsi a Terno, senza però fare il nome o descrivere l'autore del gesto, o perché gravemente ferita, o perché non lo conosceva o non l'aveva visto.

L'unica apparente pista per chi indaga sarebbe il filmato della videosorveglianza pubblica in via Partigiani, poco distante da via Castegnate dove è avvenuto l'episodio, che avrebbe ripreso due ombre che si muovono velocemente intorno all'una di notte, quindi poco dopo l'orario del delitto. Un elemento diffusosi nella scorsa giornata, ma che non è comunque stato ancora confermato da fonti ufficiali.

I carabinieri e il Comune hanno lanciato un appello, affinché chi avesse informazioni utili per arrivare al colpevole contatti le autorità. In tutto questo l'arma, che i militari avevano cercato, facendo sospendere anche l'esposizione e la raccolta dei rifiuti, non è stata trovata.

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