Si arrampica fino all'attico del banchiere Emilio Zanetti, poi sparisce con un magro bottino
Il ladro si è introdotto nell'appartamento la scorsa primavera, ma adesso il fascicolo potrebbe essere chiuso senza un colpevole
Si è arrampicato per cinque piani, arrivando fino all'attico da cinquecento metri quadri. Un colpo alla Diabolik con un bottino molto magro quello portato a termine la sera del 18 aprile di quest'anno da un ladro, che è riuscito a introdursi nell'abitazione del noto banchiere Emilio Zanetti, nel centro di Bergamo, e andarsene. Senza essere tra l'altro mai individuato, tant'è che il fascicolo per rapina, a carico di ignoti, adesso rischia di essere chiuso senza aver trovato il colpevole.
La scalata fino all'attico
L'episodio, come riportato oggi (giovedì 24 ottobre) dal Corriere Bergamo, è avvenuto appunto la scorsa primavera, ma è venuto fuori solo adesso, proprio per lo stretto riserbo che si è voluto mantenere nel corso delle indagini. A fare scalpore il fatto che il malvivente sia riuscito a penetrare in una zona altamente sorvegliata con telecamere, ma anche la personalità che è arrivato a derubare: il 92enne, infatti, è il banchiere più importante della città, ex presidente della Banca popolare e cavaliere del lavoro.
Secondo la ricostruzione effettuata, la vicenda è andata più o meno in questo modo: il bandito, forse con l'aiuto di complici, si è arrampicato da un lato del condominio, raggiungendo l'ultimo piano usando alcune casse d'acqua e calandosi infine nel balcone del soggiorno, dal quale sarebbe poi riuscito a intrufolarsi all'interno dei locali. Il padrone di casa si trovava in camera da letto e nell'abitazione si trovava anche la badante.
L'incontro con la colf e la fuga
L'individuo indossava dei jeans e una felpa con cappuccio, inoltre aveva una sorta di passamontagna. Non era armato, ma quando la colf lo ha sorpreso l'ha bloccata, impedendo che con il cellulare, appena tirato fuori, chiamasse il figlio del banchiere per chiedere aiuto. Dopo averle intimato di non fare niente e rimanere in silenzio, le ha strappato il telefono, poi ha preso una pochette griffata e un po' di bigiotteria ed è scappato dalla porta principale.
La polizia ha esaminato i filmati della sorveglianza, ma non avrebbe trovato nulla di significativo, anche se dai rilievi sul posto avrebbe ricavato una serie di impronte, che però in assenza di altri elementi non avrebbero portato all'identificazione di un potenziale sospettato. Motivo per cui, lo scorso 28 agosto, dalla Procura è arrivata la richiesta di archiviazione, anche se al momento, a riguardo, non è ancora arrivata una decisione ufficiale da parte del giudice.
Io dico solo che per i furti di appartamento della povera gente che non conta le forze dell'ordine non aprono neanche le indagini. Altro che rilevare le impronte digitali! Qui devono ancora decidere se chiudere il fascicolo!!!
Condivido Max.
Ma chi se ne fotte, sarà un amico della badante, pensiamo a tutti gli anziani derubati di tutti i loro averi e picchiati...