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Si sono buttati subito nell'Adda per salvare due giovani in pericolo

Si sono buttati subito nell'Adda per salvare due giovani in pericolo
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Un gesto eroico, due vite salvate un attimo prima della tragedia. Lo scorso venerdì 22 giugno, nel tratto in cui il fiume Adda incontra la Muzza, due ragazzi hanno rischiato di annegare. Si tratta di due giovani, di 21 e 26 anni, residenti a Milano e di origine cinese che, nonostante lo spavento, sono rimasti illesi. Sul posto sono intervenuti Vigili del fuoco, carabinieri, oltre a due ambulanze e l’elisoccorso. Spiegamento di forze rivelatosi poi inutile. I due erano già in salvo sul «traversino» e a soccorrerli, o meglio, a tirare fuori dall’acqua uno di loro, erano stati due giovani cassanesi. Davide Tura e Corin Danci, 19 anni, erano in «punta», come viene chiamato lo spazio verde all’incrocio fra i due corsi d’acqua all’ingresso dell’Isola Borromeo e, quando hanno visto due persone in difficoltà, non hanno esitato a buttarsi. «Era già un po’ di tempo che  sembravano indecisi se entrare o meno in acqua - ha raccontato Tura - Restavano sul bordo, ci guardavano. Poi, a un certo punto, hanno acceso la Go pro (videocamera, ndr) che avevano con loro e si sono buttati».

 

 

Una volta in acqua, hanno puntato il lato opposto. Poi la fatica e la corrente li hanno messi in difficoltà. «Uno era più vicino alla riva, l’altro, più distante, sembrava in difficoltà - ha continuato Tura -. La testa è sparita sotto l’acqua, si vedevano solo le braccia. Ci siamo buttati e siamo andati verso di lui. L’altro ragazzo era già quasi arrivato e non sembrava aver bisogno di noi». I cassanesi, a quel punto, hanno raggiunto il cinese  in difficoltà e in loro supporto è arrivata un’altra persona, a bordo di una piccola canoa. Il ragazzo è stato caricato sull’imbarcazione e portato in salvo sul traversino. «Non voglio fare il “fenomeno” o altro ma posso dire che io e il mio amico abbiamo salvato una vita - ha aggiunto Tura - Ed è stranissimo dirlo, ma lo è ancora di più essere consapevoli che se non ci fossimo stati noi, quella persona molto probabilmente non sarebbe qui». I due salvati si sono poi diretti al comando di Polizia locale mentre i soccorritori sono tornati in «punta». «Questi sono davvero episodi  che ti fanno pensare - ha concluso il giovane -. Ti fanno riflettere su quanto la vita sia appesa a  un filo, su  quanto sei stato fondamentale in quel momento e soprattutto che le cose le devi fare con la testa. E posso dire che a 19 anni ho avuto una delle “esperienze” più belle della mia vita, anche se continua a essere stranissimo pensarlo e soprattutto dirlo».

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