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Si finge medico e visita centinaia di pazienti: scoperta quando stava per venire a lavorare a Bergamo

A febbraio 2023 aveva sostenuto un colloquio con Humanitas, ma l'azienda s'è insospettita e ha segnalato la cosa. È stata condannata a quattro anni

Si finge medico e visita centinaia di pazienti: scoperta quando stava per venire a lavorare a Bergamo

Per mesi ha indossato il camice, visitato pazienti e firmato diagnosi come se fosse tutto normale. Peccato che non avesse mai conseguito la laurea e medico non lo era mai stata.

La storia di G.P. – 45 anni, omonima di un vero medico – finisce con una condanna a quattro anni di carcere, ma comincia molto prima, quando una serie di controlli fa emergere un inganno costruito pezzo dopo pezzo. A far partire tutto è stata una segnalazione di Humanitas fatta quando la finta dottoressa aveva fatto domanda per una posizione aperta a Bergamo.

Come è stato possibile?

Per farsi strada, la donna aveva preparato tutto nei dettagli: una laurea in Medicina falsa e un curriculum altrettanto inventato, dove raccontava anche di un’esperienza professionale al Policlinico Gemelli di Roma. Documenti che, almeno all’inizio, sono bastati per superare i primi controlli e presentarsi come una professionista affidabile.

Assunta a Milano

Come riporta oggi (mercoledì 24 dicembre) L’Eco di Bergamo, tra l’estate del 2022 e l’inizio del 2023 la donna è riuscita a farsi assumere a Milano dal Centro Clinico Santagostino come endocrinologa e con un contratto addirittura a tempo indeterminato.

In pochi mesi ha visitato oltre 800 pazienti, compilando referti e diagnosi su patologie che, secondo l’accusa, non conosceva affatto.

Il colloquio che l’ha tradita

Il punto di svolta arriva a febbraio 2023, quando la donna ha sostenuto un colloquio con Humanitas per una posizione nella sede di Bergamo. Qui scattano le verifiche previste dalle procedure interne e qualcosa non torna. I titoli vengono controllati con attenzione e l’inganno emerge chiaramente.

«A febbraio 2023 aveva sostenuto un colloquio per la sede di Bergamo, ma non è stata assunta. Come prassi, sono state fatte le verifiche del caso che hanno riscontrato la falsità dei titoli», ha dichiarato l’azienda sanitaria.

Quattro anni di carcere

A quel punto, il contratto viene subito annullato e la vicenda viene segnalata alle autorità competenti. «La signora non ha mai esercitato in alcuna struttura di Humanitas», precisa ancora l’azienda. Da lì è partita l’indagine che ha ricostruito l’intera storia e ha portato al processo.

Alla fine, la sentenza: quattro anni di carcere per truffa, sostituzione di persona, esercizio abusivo della professione e falso.