Pure graduato...

Si finge un maggiore della Sezione antirapine e truffa un’anziana a Bergamo: interrogato, ammette tutto

Un 48enne campano è stato raggiunto dalla misura di custodia cautelare in carcere del gip, ma era già dietro le sbarre a Sassari

Si finge un maggiore della Sezione antirapine e truffa un’anziana a Bergamo: interrogato, ammette tutto

Un gip di Bergamo aveva disposto la custodia cautelare in carcere per un truffatore che aveva raggirato – con metodi ormai noti – una famiglia del capoluogo. Piccolo dettaglio: l’uomo, un 48enne campano, era già dietro le sbarre a Sassari per reati dello stesso tipo.

Le richieste del «maggiore»

L’indagato è ritenuto responsabile di un episodio avvenuto il 27 marzo di quest’anno, quando aveva preso di mira, come spesso accade, un’anziana che abitava in città: si era finto prima un appartenente alle forze dell’ordine, poi addirittura – e qui il tocco originale – niente poco di meno che «un maggiore» della Sezione antirapine. Insomma, stavolta era addirittura graduato. Aveva convinto sia la donna che i famigliari della responsabilità del figlio in una rapina aggravata, mandandoli nel panico e spingendoli a consegnare denaro e gioielli, con la giustificazione che andavano esaminati da un perito del Tribunale.

I carabinieri, però, in seguito all’accaduto hanno raccolto con rapidità diversi elementi, che hanno ricondotto al soggetto. Compresi gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Tra questi, verifiche sui transiti veicolari nella zona dell’abitazione della vittima e l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’area. Senza contare il confronto con i fotosegnalamenti, già presenti in banca dati, che hanno permesso di identificare con certezza il truffatore, grazie anche all’individuazione fotografica effettuata dalla persona offesa.

Ammette tutto all’interrogatorio

Nel corso dell’interrogatorio, tra l’altro, l’indagato ha ammesso i fatti, raccontando di averli commessi a causa di una sua condizione di precarietà. La misura della custodia cautelare, quasi inutile precisarlo, è stata eseguita direttamente dagli agenti della casa circondariale sarda, dove il truffatore è attualmente detenuto.