Sicurezza sui treni, finora solo tante parole e pochi fatti (nonostante la cronaca)
Ancora rapine e aggressioni. Le guardie giurate non si vedono da anni, ma tranquilli: adesso c’è il Focal point security (fa il monitoraggio)
di Paolo Aresi
La situazione sui treni e nelle stazioni va peggiorando. Sicuramente a Bergamo, ma pure a Treviglio e in alcuni altri paesi. Minacce, spintoni, aggressioni, rapine.
Sabato 2 marzo un giovane di 21 anni di Presezzo, sul convoglio per Milano, all’altezza di Calusco d’Adda, è stato rapinato. Un ragazzo straniero che si trovava insieme a due altri coetanei gli ha chiesto il cellulare per una telefonata urgente. La vittima ha rifiutato e ha cercato di scappare, ma è stata aggredita e uno dei tre gli ha puntato il coltello in faccia. Gli aggressori sono poi fuggiti. L’allarme è stato dato alla stazione di Paderno.
Domenica 3 marzo un ragazzo è stato accoltellato sul treno del passante in arrivo alla stazione centrale di Treviglio. Sul posto automedica e ambulanza hanno prestato le prime cure e trasportato il minorenne all’ospedale della città della Bassa bergamasca. Nessuna traccia dell’aggressore.
Una situazione insostenibile. Sui convogli di Trenord, alla sera, la voce dello speaker avvisa i passeggeri di portarsi nella prima carrozza dove si trova il personale viaggiante e di non rimanere isolati negli altri vagoni dei moderni convogli “pop” e “rock”. Che, detto tra parentesi, sono nuovi e confortevoli, ma che già sono stati presi di mira dai vandali che stanno provvedendo a imbrattarli all’esterno, finestrini compresi. Anche all’interno si cominciano a intravedere gli effetti di comportamenti scorretti, a cominciare dalle scarpe messe sui sedili, che danneggiano i rivestimenti.
Angela Rota, studentessa di Bergamo alla Statale di Milano è piuttosto chiara: «Cerco di non prendere il treno in orari serali, diciamo dopo il 20.05 dalla stazione Centrale di Milano e comunque cerco vagoni affollati. Guardie a bordo non ne vedo e anche il controllore tante volte non gira le carrozze e quando vede comportamenti maleducati fa finta di niente».
Ma buttare la croce addosso al capotreno sarebbe sbagliato (...)
Ormai ognuno di noi deve pensare da solo alla propria sicurezza, è questa la spiacevole verità. Tante chiacchiere ma nessuno ha le soluzioni