In gol Muriel, Ilicic, SuperPapu e Gosens

Silenzio, rabbia e poi la vittoria

Silenzio, rabbia e poi la vittoria
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Più forti di tutto, con un altro gol un po’ così, preso a freddo, ma una capacità di giocare a calcio che solo le grandi squadre hanno dentro. In un contesto prima silenzioso, poi rabbioso e per tutta la gara coinvolgente anche quando è il momento di fermarsi e ricordare Davide Astori. Atalanta–Fiorentina finisce 3-1 per i nerazzurri, il risultato è bugiardo perché la Dea avrebbe dovuto chiudere con almeno un altro paio di gol all’attivo, ma facciamoci bastare una doppia conferma arrivata in settimana: tra la Dea e la Fiorentina ci sono differenze importanti sotto il profilo del gioco.

 

 

Un paio di sorprese per Gasperini nelle scelte iniziali di formazione. In porta, rispetto alle attese, c’è Gollini e non Berisha, mentre in difesa lo stop dell’ultim’ora è quello di Toloi, che ha un fastidio muscolare e non siede nemmeno in panchina. Dall’inizio, per la seconda presenza consecutiva da titolare, c’è Masiello insieme a Djimsiti e Mancini con Palomino in panchina. Sulla linea mediana torna Gosens con Castagne a destra e Hateboer a riposo mentre i centrali (Freuler e de Roon) e gli attaccanti (Gomez, Ilicic e Zapata) sono i titolarissimi. Nella Fiorentina spazio al tridente Chiesa–Simeone–Muriel, dietro spazio a Pezzella con Ceccherini a far coppia centrale e Veretout in cabina di regia. Serata primaverile a Bergamo, circa diciannovemila sugli spalti di cui seicento arrivati da Firenze.

 

 

La gara inizia in un clima pazzesco, silenzio dalle curve e tanti fischi per Chiesa con le squadre che danno il calcio d’inizio senza che la Dea ci capisca molto. Al 3’ de Roon combina un grosso pasticcio, la palla verso il centro viene facilmente intercettata da Muriel che salta netto Djimsiti e scarica alle spalle di Gollini il pallone del vantaggio. All’8’ la Curva Pisani rompe il silenzio con un paio di cori potenti contro le forze dell’ordine e fa impressione vedere tutto lo stadio saltare insieme agli ultras.

I nerazzurri cominciano a giocare quando la gente spinge, al 13’ tutto lo stadio si ferma per un lungo e bellissimo abbraccio a Davide Astori ed è commovente vedere tanti giocatori sia della Dea che della Viola con le lacrime agli occhi. Al 19’ il primo squillo dei bergamaschi è di Gomez che costringe Lafont alla parata in tuffo, il duello si ripete al 20’ con il medesimo risultato e il portiere della squadra ospite si conferma molto bravo anche al 26’ quando Ilicic al volo scarica un bel servizio di Gomez che viene parato in tuffo.

 

 

L’episodio che rimette in parità il risultato arriva al 28’, Freuler è bravo a battere velocemente una punizione ai 25 metri toccando per Ilicic, la conclusione del numero 72 sloveno è insidiosa, ma diventa letale dopo la deviazione di Biraghi che rende vano il tuffo di Lafont. Lo stadio esplode, la gente ora ci crede e dopo una parata importante di Gollini su Laurini arriva il gol del 2-1, che andrebbe mandato in riproduzione continua in tutti i cinema di Bergamo e provincia. Gomez (34’) prende palla una decina di metri prima della metà campo e dopo aver saltato Milenkovic come un birillo, il numero 10 argentino si presenta al limite dell’area e scarica un destro preciso che gonfia la rete all’angolino.

In chiusura di tempo i nerazzurri legittimano il risultato, al 39’ Gomez calcia di poco a lato su punizione e al 43’ Mancini costringe Lafont alla deviazione volante con un bel tocco in area spalle alla porta. Djimsiti (44’) manda sopra la traversa l’angolo di Ilicic, Guida chiude il primo tempo con la Dea in attacco e i numeri confermano una superiorità nerazzurra in tutte le zone del campo.

 

 

Dopo il riposo ti aspetti la Fiorentina arrembante e invece sono i nerazzurri ad accelerare subito per chiudere i conti, con risultati decisamente apprezzabili. Al 58’ Ilicic su punizione costringe Lafont a un’altra parata importante, sull’angolo seguente Djimsiti stacca benissimo e manda sul fondo di un niente, ma il gol ormai è nell’aria e arriva con un’azione tambureggiante al 60’: Gosens di tacco libera Gomez al cross, la palla dentro viene sfiorata da Zapata davanti alla porta ma sull’altra fascia è bravo Castagne a ricevere di tacco da Ilicic e pescare Gosens che di testa segna il 3-1.

La gara è ormai in discesa, Chiesa al 66’ cerca di riaprirla con una bella conclusione di destro che si stampa sull’incrocio dei pali, ma tra il 74’ e il 79’ i nerazzurri sciupano due occasioni colossali per il poker: prima Ilicic manda Gomez solo davanti al portiere e Lafont è bravo a mettere in angolo (deviazione non vista dal direttore di gara); poi Ilicic mette Freuler da solo in area con la palla buona, ma la conclusione dello svizzero si spegne di poco sul fondo. La gara si chiude dopo 3’ minuti di recupero senza che il risultato cambi più, il colpo di testa di Dabo termina fuori poco prima dell’urlo liberatorio dello stadio e la settimana si chiude con la Dea che rimane attaccata al treno europeo e la Fiorentina che scivola a -5. Successo meritato, Atalanta che non molla mai.

 

 

Atalanta – Fiorentina 3-1

Reti: 3’ Muriel (F), 28’ Ilicic (A), 34’ Gomez (A), 60’ Gosens (A)

Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Mancini, Djimsiti, Masiello (49’ Palomino), Castagne, de Roon, Freuler (88’ Hateboer), Gosens, Gomez, Ilicic, Zapata (72’ Pasalic). All. Gasperini

Fiorentina (4-3-3): Lafont, Milenkovic, Pezzella (65’ Hugo), Ceccherini (85’ Pjaca), Laurini (65’ Dabo), Edmilson, Veretout, Biraghi, Chiesa, Simeone, Muriel. All. Pioli.

Arbitro: Guida di Torre Annunziata (Galetto e Fiorito; Sacchi; Orsato e Mondin)

Ammoniti: 6’ Ceccherini (F), 35’ Masiello (A), 41’ Freuler (A), 69’ de Roon(A), 81’ Veretout (F), 86’ Palomino (A)

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