Come sopravvivere al Natale (dieci preziosi consigli salutari)
Ogni volta la stessa storia. Nonostante i buoni propositi e «l’anno prossimo non lo farò più», eccoci ricaduti nella routine natalizia: regali, cene fra amici, cene aziendali, cene con i vecchi compagni di scuola e con il gruppo di whatsapp. In conclusione: uno stress solenne, colossale soprattutto per stomaco, intestino e salute in genere, che a causa di tutto quell’ambaradan finiscono per subirne le conseguenze peggiori. E il clou delle feste non è ancora arrivato. Allora, per non presentarci bocconi agli appuntamenti più importanti, prendiamoci una pre-pausa dalla frenesia di questi giorni. Come? Provando a seguire dieci salutari consigli stilati dagli esperti di Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica. Ecco un vademecum di consigli utili per la "sopravvivenza" natalizia.
1. Rinunciate allo stress. Sembra facile, direte voi, perché il vortice delle festività cattura e uscirne è quasi impossibile. A queste si aggiungono la routine quotidiana, la gestione familiare dei bambini a casa da scuola, i preparativi per le vacanze, le tensioni di fine anno. Ce la si può fare? Sì, dicono gli esperti, mettendo nero su bianco, in una chiara lista, tutte le cose da fare, assegnando a ciascuna la sua priorità. E riservando, in questo andirivieni, anche un momento di relax e di “decompressione” a costo zero, come meditare, leggere, fare yoga, allenarsi. Tutto questo senza trascurare i rapporti umani, il contatto con gli amici, il gioco con figli e nipotini. Insomma, scordandovi per un po’ anche dell’orologio, secondo il senso più autentico della festa e del riposo.
2. Mangiare è bene, abbuffarsi è troppo. Rinunciare a qualche portata non è affatto un peccato, anzi, tutt’altro: fa bene alla salute, non appesantisce il girovita e risolleva l’umore. Le feste, dicono gli esperti, sono anche occasione per imparare il valore al cibo: va mangiato il giusto, senza eccessi o sprechi, nel rispetto della regolarità dei pasti, prediligendo il piacere della compagnia e della condivisione, specie se la regola sono pause pranzo frettolose e poco equilibrate dal punto di vista nutrizionale.
3. Non siate restrittivi. Ovvero non datevi al pre-digiuno: è controproducente e farà sedere a tavola più affamati di prima. Una tattica poco ingrassante senza rinunciare al cibo? Consumare pietanze poco elaborate; limitare il consumo di alcolici, insaccati e intingoli; misurare le porzioni; mantenere una dieta equilibrata, ricca di vegetali, fibre e legumi.
4. Monitoraggio dei dolci e della cioccolata. Non si può dire Natale senza pandoro, panettone, torroncini e dolcezze. Se il pasto è stato abbondante, gustateli in quantità “assaggio”, saranno più digeribili e buoni. Il cioccolato? Meglio sceglierlo di qualità e consumarlo con moderazione per non affaticare la digestione, avere sintomi, come il reflusso gastro-esofageo, o esporsi a possibili reazioni allergiche, in caso si sia predisposti.
5. Light “Cin cin!”. I brindisi sono d’obbligo e di buon auspicio: anche in questo caso però limitate le quantità, scegliete quelli a minor tasso alcolico e ricordate di bere molta acqua, almeno due litri al giorno, che hanno anche un effetto detox.
6. Un, due, tre... saltare! Nel significato attivo del termine. Gli esperti consigliano di fare più movimento durante le feste, meno videogiochi e più passeggiate all’aria aperta anche se il clima è rigido. Se siete iper-sedentari, non decidete di diventare atleti tutto di un colpo con il rischio di slogature, cadute, strappi e farvi più danno che beneficio. Per gli altri, per arginare le conseguenze degli stravizi festivi, è consigliabile l’attività fisica consueta o con un incremento di moto nei giorni in cui si mangerà di più.
7. Va di moda la “doggy-bag”. Ovvero il consumo del cibo avanzato dalla Cena della Vigilia e dal pranzo di Natale nel giorno di Santo Stefano. Attenzione alla conservazione del cibo già cotto, da tenere sempre in frigorifero e in contenitori a chiusura ermetica, per evitare intossicazioni alimentari anche lievi. La buona regola, dicono gli esperti. è non consumare cibi avanzati rimasti a temperatura ambiente per due ore o più, o anche una sola ora in caso di alimenti particolarmente deperibili come quelli a base di uova.
8. In vacanza ai tropici o al caldo. Se questo è il vostro programma, ricordate di mettere in valigia il kit estivo: crema solare ad alta protezione, cappelli e occhiali da sole soprattutto per i bambini e il kit di primo soccorso, i farmaci di abituale assunzione e quelli generici per tosse, raffreddore, mal di testa, stitichezza o diarrea. Accertatevi presso la vostra Ats o i centri competenti che non sia necessario eseguire una profilassi vaccinale laddove andrete, e occhi aperti su cibo, acqua e norme igieniche che possono essere causa di diverse malattie del viaggiatore o di malattie infettive.
9. Per chi resta a casa. C’è sempre l’influenza da fronteggiare, gravata dalle temperature basse, dai passaggi repentini dal caldo al freddo, dagli abbracci e i baci per gli scambi di auguri. Le regole sono le stesse: coprirsi naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, lavarsi spesso le mani per limitare il contagio e, in caso di influenza, restare al caldo, evitando il contatto con altre persone, soprattutto anziani, malati o bambini sotto i due anni di età. Inoltre, fare una dieta leggera, bere molta acqua e ricorrere a farmaci di automedicazione per la gestione dei sintomi.
10. Bambini caldi ma non troppo. Indumenti pesanti possono favorire sbalzi di temperatura o la sudorazione: un habitat ideale per l’attacco dei virus respiratori e intestinali. Dunque? Vestiteli a strati e, come sanno bene le mamme, abbiate sempre un cambio a disposizione.