La sentenza

Sorisole: racconta al padre che è stata stuprata, lui organizza una spedizione punitiva

In realtà pare che non ci fosse stata nessuna violenza sessuale. Al raid hanno partecipato anche il fidanzato e due amici

Sorisole: racconta al padre che è stata stuprata, lui organizza una spedizione punitiva
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Aveva preso parte al pestaggio con calci, pugni, colpi di spranga e cinghiate di un ragazzo, accusato dalla figlia di violenza. Per questo motivo M.P., 51enne di Sorisole, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere per lesioni e rapina, oltre che a un risarcimento di quindicimila euro.

L'accusa di stupro archiviata

La spedizione punitiva, alla quale avrebbero partecipato anche l'allora fidanzatino della ragazza e due suoi amici, come riportato oggi (mercoledì 14 febbraio) dal Corriere Bergamo, era partita dopo che lei, allora 17enne, aveva rivelato il presunto stupro commesso dall'aggredito. Un'accusa che, però, è stata in seguito archiviata: si conoscevano, l'aveva fatta entrare nel camper - dove vive e che usa per spostarsi -, avevano parlato e poi l'aveva massaggiata, ma non si era andati oltre. Tutto consensuale. La minorenne, però, dopo aveva raccontato una versione diversa.

La spedizione punitiva

Proprio la giovane, il giorno dopo il 14 settembre 2020, aveva fatto da esca attirando la vittima nella zona industriale del paese, zona Petosino, e avvertendo della loro posizione il padre, il fidanzato (anche lui 17enne) e un suo amico, che arrivavano con il furgone da lavoro del primo.

Il 51enne sarebbe sceso brandendo due tubi di ferro, poi l'amico ha tenuto fermo a terra il malcapitato mentre il ragazzo lo colpiva, anche a sprangate, per poi impiegare anche una cinghia e, nel frattempo, si univa al pestaggio anche un altro amico, arrivato dopo. Quando si era rotta, si erano presi come compensazione gli occhiali e il cellulare.

Tutti a processo

Il bersaglio della loro furia era finito ricoverato a Ponte San Pietro con un trauma cranico e un braccio rotto. I medici gli avevano dato trenta giorni di prognosi. Oltre a M.P., dopo le indagini furono rinviati a processo anche la figlia, il fidanzato e i due amici. Per la coppia di giovani il procedimento è ancora in corso, gli ultimi due hanno ottenuto la messa alla prova.

Il ragazzo picchiato, che adesso ha 25 anni e lavora all'estero, ci teneva a chiarire la sua totale innocenza rispetto all'accusa di violenza sessuale da parte dell'amica. L'avvocato del genitore, dopo la sentenza, ha annunciato che faranno ricorso in appello.

Commenti
Andrea72

Non sapevo che a Sorisole fosse stato reintrodotto dopo secoli l'istituto giuridico della legge del taglione.

Andrea72

A Sorisole si devono sempre distinguere...

Daniele Degradi

È ora che i genitori smettono di dar sempre ragione ai figli e di valutare bene dove sta la verità

gianluigi

Credo, anzi, sono più che convinto, che questo mondo abbia preso una deriva di violenza e cattiveria molto pericolosa. Genitori che si presentano a scuola, picchiano il professore, perché il figlio/figlia, ha preso una nota, o un brutto voto. Ora questa ragazza, che si è inventata lo stupro, non si sa per quale motivo, con tutte le conseguenze del caso. I social ci mettono dek loro nell'insegnare violenza, demenzialità, etc. Quale futuro?

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