Sorpresa per Luigi Oldani: il Presidente Mattarella gli scrive per ringraziarlo del ritratto
L’opera era stata recapitata al Capo dello Stato in occasione della Messa da Requiem celebrata lo scorso 28 giugno in ricordo delle vittime del Covid
In occasione della Messa da Requiem del Donizetti celebrata il 28 giugno in memoria dei bergamaschi deceduti a causa del Coronavirus, lo scultore e incisore dalminese Luigi Oldani aveva donato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella un ritratto. Ieri, mercoledì 8 luglio, la sorpresa nella cassetta della posta: una lettera scritta a mano dallo stesso Mattarella, che lo ringrazia per il dono ricevuto.
La notizia è stata annunciata dallo stesso artista sulla propria pagina Facebook: «non ero sicurissimo di scrivere questo post, e in parte non lo sono ancora, ma, mi sono detto che, le cose belle vanno condivise, se è vero, come è vero, che la bellezza salverà il mondo».
«Saputo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe stato presente a Bergamo, mi sono attivato per cercare di fargli pervenire un mio dono – scrive Luigi Oldani -. Ho contattato così la segreteria del sindaco Giorgio Gori, la quale con estrema gentilezza mi ha fatto contattare dalla segreteria del prefetto Enrico Ricci. Così ho potuto consegnare il mio dono, unitamente a una lettera di ringraziamento al signor Presidente per la vicinanza dimostrata a Bergamo e Provincia, in questi mesi drammatici».
L’opera consegnata al Capo dello Stato è un ritratto che l’artista ha fatto in occasione della sua elezione, avvenuta nel 2015. Il quadro ha la particolarità «di essere probabilmente il primo ritratto fatto a Sergio Mattarella da Presidente – spiega l’artista -. Lo pubblicai infatti un paio d'ore dopo la sua elezione sui miei social network, pur essendo stato realizzato nei giorni precedenti, appena il suo nome iniziò a circolare tra quelli dei possibili candidati».
«L’opera è anche stata pubblicata a piena pagina sul catalogo della mostra "Volti" che la Fondazione Credito Bergamasco mi dedicò qualche anno fa – conclude Luigi Oldani -. Non sono cose così scontate. Grazie, Signor Presidente».