Dubbi e difese

Infanticidio di Pedrengo, la madre non risponde al gip. Resta piantonata al Papa Giovanni

In carcere si temeva per possibili gesti autolesionistici, così Monia Bortolotti è stata trasferita in ospedale

Infanticidio di Pedrengo, la madre non risponde al gip. Resta piantonata al Papa Giovanni
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Il suo comportamento ha fatto temere eventuali gesti autolesionistici, così Monia Bortolotti, la 27enne di Pedrengo accusata di duplice infanticidio, è stata trasferita dalla cella di via Gleno a una camera di sicurezza dell'ospedale Papa Giovanni XXIII. Viene sorvegliata a vista. Nella mattinata di oggi (martedì 7 novembre) si è avvalsa della facoltà di non rispondere, nell'interrogatorio di garanzia, al gip Federica Gaudino accompagnata dal pm Maria Esposito.

La difesa della madre

L'accusata, come riportato oggi da L'Eco di Bergamo, è assistita dall'avvocato Luca Bosisio fin dalla sua iscrizione nel registro degli indagati, quindi da marzo scorso. La donna è stata arrestata dai carabinieri sabato nella casa del padre a Gazzaniga, dopo che i rapporti con il compagno 52enne, Cristian Zorzi, si erano incrinati e lei non viveva più nell'abitazione in via Falcone e Borsellino, a Pedrengo.

Il magistrato ha disposto la custodia cautelare con la motivazione del pericolo di reiterazione del reato e la pericolosità sociale. La ragazza, sia con i carabinieri lo scorso fine settimana, sia sui social in precedenza, si era difesa rispetto ai sospetti nei suoi confronti, riconducendo la morte dei suoi due bambini a degli eventi accidentali.

I sospetti sulle morti dei piccoli

La prima, Alice, era morta il 15 novembre 2021 quando aveva solo quattro mesi. All'inizio, quando i sanitari avevano aspirato del latte dalla trachea, si era attribuito l'accaduto a un rigurgito, a causa del quale era rimasta soffocata. Il dubbio degli inquirenti, ora, è che la donna potrebbe averle tolto il respiro utilizzando uno dei cuscini che aveva in culla. Cuscino alla quale la sospettata, comunque senza ammettere alcunché, aveva accennato in uno dei suoi post sui social. L'altra ipotesi, invece, è che abbia esercitato una forte compressione del torace. L'autopsia sul corpicino della neonata, tuttavia, a causa della distanza tra il funerale e l'esumazione, non ha potuto fornire una risposta certa rispetto a questa ricostruzione.

La segnalazione alle autorità, però, era arrivata considerando le dinamiche precedenti alla morte dell'altro figlio, Mattia, il 25 ottobre 2022. Dopo soli 19 giorni dalla nascita, infatti, il bambino era finito ricoverato all'ospedale di Bergamo con la madre, dove rimase per oltre un mese. Dopo le dimissioni, Bortolotti fu visitata da uno psichiatra, anche se non è ancora chiaro se sia stato lui a consigliare ai parenti di non lasciarla da sola con il figlio, oppure se sia stata unicamente un'iniziativa loro, per non provocarle troppo stress nel prendersene cura.

In ogni caso, quel fatidico giorno a Gazzaniga la 27enne era rimasta da sola con il piccolo, che poi morì. In un post, la giovane aveva scritto che se n'era andato probabilmente schiacciato da lei, mentre si era addormentata allattandolo. Per i militari dell'Arma, tuttavia, lo avrebbe ucciso stringendolo in un abbraccio mortale, un gesto di frustrazione perché non riusciva a gestirne il pianto e si sentiva inadeguata come madre.

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