Spaccate in piazza Sant’Anna, denunciati due giovani: avevano addosso la refurtiva
Di origine marocchina, avevano sottratto alimentari e bibite per un valore di circa 100 euro
Il titolare di Caprizza Bergamo, in piazza Sant’Anna, probabilmente sta rimpiangendo la sua terra natia, Napoli, in quanto a sicurezza, nonostante non sia un modello di carenza di criminalità. Perché da quando ha aperto in città, meno di due anni fa, la sua vetrina è stata sfondata a ripetizione. Con danni più alle strutture, tra vetrate e copertura del dehors, che reale bottino.
L’ennesimo colpo
Nella nottata di ieri, mercoledì 3 aprile, equipaggi della Volante della questura di Bergamo, nel corso dell’attività di controllo del territorio, sono intervenuti perché, intorno all’una e mezza, un cittadino di passaggio aveva segnalato la presenza di persone sospette vicino proprio a Caprizza e al bar di fianco, lo Smart Coffee.
Le indagini
Gli agenti, intervenuti, hanno notato segni di forzatura nelle serrande e hanno cercato di identificare gli autori nelle vicinanze, anche con l’ausilio dei sistemi di videosorveglianza esaminati dal personale della sala operativa della questura.
Rintracciati
L’attività di indagine ha permesso di rintracciare, mentre si allontanavano su via Borgo Palazzo, i due uomini autori del furto, J.A., nato in Marocco nel 2001, e B.M., nato in Marocco nel 1999, entrambi senza fissa dimora. Avevano addosso ancora i beni sottratti dai locali, generi alimentari e bibite per un valore di circa 100 euro. Inoltre venivano sequestrati un cacciavite lungo 18 centimetri e una pinza, utilizzati per lo scasso.
Denunciati
Denunciati, sono stati poi posti a disposizione dell’Ufficio Immigrazione per i conseguenti provvedimenti di espulsione, dati i precedenti di polizia e la posizione irregolare.
L’attività svolta dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico aveva già portato, nel mese di marzo, all’arresto di un cittadino rumeno, responsabile di reati dello stesso tenore.
L'unica accoglienza che siamo in grado di offrirgli è quella nelle carceri.
Sono profughi...poverini
O loro o Salvini...
E chi pensavate che fossero