Sportello contro le mafie in Comune e supporto psicologico alle vittime
Negare non serve a nulla. Tapparsi occhi e orecchie è solo un modo per far finta di nulla e darla vinta alle mafie. Come recita il dossier di Libera sulla mafia in Bergamasca, presentato lo scorso anno, «la sottovalutazione di solito si paga ad un prezzo molto elevato». Quel dossier, aggiornato al 31 dicembre 2015, conteneva 28 beni confiscati alle mafie nel territorio della provincia. Si trattava di 26 immobili e 2 società, situati ad Alzano Lombardo, Berbenno, Bergamo, Brembate, Cornalba, Dalmine, Foppolo, Fornovo, Gorlago, Lovere, Seriate, Suisio e Terno d’Isola. Inoltre erano diverse decine i beni posti sotto sequestro in attesa dello svolgimento dei processi: in caso di conferma delle accuse, vengono definitivamente confiscati.
La mossa della Regione. Il contrario della negazione è la presa d’atto, e la conseguenza della presta d’atto è la mobilitazione. Così, se la Piovra allunga sempre più i suoi tentacoli sulla Bergamasca, Palazzo Frizzoni si muove con i mezzi che ha a disposizione: attiverà, su stimolo del Pirellone, uno sportello contro le mafie, per assistere le vittime della criminalità organizzata e promuovere sul territorio campagne di sensibilizzazione sui rischi delle infiltrazioni nell’economia. Un’iniziativa inedita che sarà presentata nel giro di poche settimane, anticipata ieri da alcune dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali: ha annunciato l’attivazione di una misura finalizzata allo sviluppo, nel biennio 2017-2018, di interventi di aiuto e assistenza alle vittime dei reati di stampo mafioso e della criminalità organizzata, attraverso la sottoscrizione di un accordo di collaborazione con i Comuni capoluogo. «Hanno firmato - ha detto Bordonali - Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Milano, Monza e Varese. E abbiamo stanziato 786.364,92 euro». Questi fondi serviranno a: informare sugli strumenti di tutela garantiti dall'ordinamento e dalle istituzioni; fornire assistenza di tipo materiale, con particolare riferimento all'accesso ai servizi sociali e territoriali; fornire assistenza psicologica, cura e aiuto delle vittime; attivare campagne di sensibilizzazione e comunicazione; organizzare eventi informativi e iniziative culturali.
Il Comune: progetto in fase di definizione. Al progetto stanno lavorando l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi e il comandante della polizia locale Gabriella Messina. Prevista anche l’attivazione di un numero verde. L’attività dello sportello comunale sarà con buona probabilità integrata con quella di altri due servizi, attivi da giugno 2015 e gestiti rispettivamente dall’associazione Libera e da tutte le Camere di Commercio: Sos Giustizia, utile all’associazione per raccogliere segnalazioni di sospetta corruzione, usura, estorsione, etc; e lo sportello Riemergo, attivo anche alla Camera di Commercio di Bergamo (operativo ogni mercoledì dalle 9 alle 12, 0354225291 o legalita@bg.camcom.it), per offrire assistenza di carattere economico alle presunte vittime di quei reati.