atmosfera tesa a treviglio

Stato d'agitazione dei medici dell'Asst Bergamo Ovest, è scontro tra sindacati e azienda

Alla base di questa decisione vi è la complessa e delicata riorganizzazione del pronto soccorso di Treviglio

Stato d'agitazione dei medici dell'Asst Bergamo Ovest, è scontro tra sindacati e azienda
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Nel bel mezzo della seconda ondata della pandemia si abbatte un’ulteriore tegola sull’Asst Bergamo Ovest. Il personale medico degli ospedali di Romano di Lombardia e di Treviglio sono in stato d’agitazione. Alla base di questa decisione vi è la complessa e delicata riorganizzazione del pronto soccorso di Treviglio, avvenuta in seguito alla cessazione dell’appalto con una cooperativa e per la quale dalla fine dello scorso anno è stato avviato un confronto tra sindacati e rappresentanti dell’azienda sanitaria.

L’epidemia aveva congelato tutta la situazione, cui era seguito l’accordo sindacale di assumere nuovi medici. In estate però i bandi sono andati deserti. «Abbiamo più volte denunciato criticità rispetto a questa riorganizzazione che ha iniziato a produrre i propri effetti dalla fine di dicembre del 2019 – commenta Roberto Rossi, segretario generale della Fp-Cgil Bergamo -. In particolare ci sono difficoltà nel reperimento di nuovo personale medico. Per sopperire alle carenze, registriamo problemi che derivano dall’utilizzo di medici del presidio di Treviglio al presidio di Romano e anche dall’istituzione di guardie inter-divisionali che hanno prodotto l’effetto di impiegare medici affini e non equipollenti nei servizi di guardia dei reparti dell’ospedale, sopperendo lo spostamento in pronto soccorso di interisti e chirurghi».

Il direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest Peter Assembergs, replicando alla Cigl, ha dichiarato a Corriere Bergamo che il tavolo del confronto sindacale è quello aziendale e non la stampa «come fa invece un sindacalista che ha bisogno di visibilità e, in modo deprecabile, sfrutta il Covid per la sua carriera. Quanto allo stato di agitazione dei pochi medici iscritti alla Cgil, avremo modo di rappresentare in Prefettura tutta un’altra realtà dei fatti».

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