Studente aggredito mentre va a scuola a Bergamo, la denuncia della madre sui social
Al rifiuto del 14enne di consegnare dei soldi, pare sia scattata la violenza. La vittima è però riuscita a divincolarsi e a scappare

Un 14enne è stato aggredito stamattina (venerdì 21 marzo) da un gruppo di giovani a calci e pugni a Bergamo, in zona via Piatti, direzione di via Gavazzeni, vicino al ristorante Dogana.
A raccontare l'accaduto è stata la madre sul gruppo Facebook "Sei di Bergamo se...", spiegando che il fatto è successo nel tragitto verso scuola e che il tutto sarebbe scaturito dal rifiuto del figlio di consegnare venti euro ai delinquenti.
La richiesta di soldi e l'aggressione

Lo studente sarebbe stato avvicinato da sette-otto ragazzotti di provenienza africana, che gli avrebbero chiesto di consegnare i soldi, ma alla risposta negativa lo avrebbero colpito alle gambe e alla schiena. Nel mentre, avrebbero anche cercato di strappargli lo zaino, ma non ci sarebbero riusciti perché la vittima si è divincolata e allontanata per evitare il peggio, riportando delle lievi contusioni.
«Non se ne può più, so che non è il primo caso che succede a Bergamo - ha commentato la donna -. Fare la denuncia non servirà a nulla, perché sono minorenni. Andiamo avanti così, viva la sicurezza».
Nei commenti, però, sono molti gli utenti a invitare la donna a denunciare quanto accaduto, altrimenti «non cambierà mai niente».
La denuncia va comunque fatta, poiché serve ai fini statistici e forse qualcuno la smetterà di dire che Bergamo è sicura e a Bergamo non succede mai nulla. Se non si denuncia non si avrà mai la completezza del quadro.
Finché non toccherà alle figlie/i di qualche PAPAVERO , non succederà proprio nulla. È purtroppo il risultato di decenni di TOLLERANZA e BUONISMO.
@Sig.Luca, come pensa, pensate di agire?
Bene denunciare ma prima o poi qualcosa dovrà cambiare, o aspettiamo che succeda l’ irreparabile, magari con gruppi Fai da te ? E poi chi ci rimette???? Il gruppo fai da te … naturalmente
Basta! Basta ! Basta ! Non è possibile aver terrore di mandare a scuola i nostri figli. Penso a quel povero ragazzino ,un trauma per tutta la vita e chissà con che spirito da oggi andrà a scuola!