Su zona rossa e ospedale di Alzano, la Procura ha chiesto aiuto al professor Crisanti
Nei giorni scorsi si era parlato di un pool di esperti contattato dai magistrati bergamaschi per aver supporto nell'inchiesta. Invece sembra che ci si voglia avvalere solo di un consulente iper specializzato come il professore di Padova
Nei giorni scorsi, dalle pagine del Corriere Bergamo è trapelata la notizia che la Procura di Bergamo avrebbe intenzione di nominare un pool di esperti per avere un supporto scientifico della complessa e delicata indagine sull'emergenza Coronavirus in Bergamasca. Nello specifico, i tecnici avrebbero il compito di redigere una perizia circa la possibile esistenza di un nesso causa-effetto tra alcune decisioni prese e non prese da parte delle autorità e le tragiche conseguenze del contagio sul nostro territorio.
Come noto, i filoni principali su cui si sta muovendo il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota con il suo team sono due: la mancata istituzione di una zona rossa e le decisioni prese il 23 febbraio sull'ospedale di Alzano, chiuso per sole tre ore dopo l'individuazione dei primi due casi di Covid bergamaschi e poi riaperto nonostante la contrarietà dei medici e del direttore del presidio. Stando alle ultime rivelazioni, pubblicate il 18 giugno sempre dal Corriere, pare che la Procura di Bergamo si sia però indirizzata su un unico esperto, più che su un pool. E si tratterebbe di un esperto che, in questi mesi, è stato più volte citato come esempio positivo nella lotta al virus: il dott. Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Università di Padova, colui che ha meglio combattuto la pandemia e che meglio si era preparato per tempo ad affrontarla.
Come riporta il quotidiano, sia Crisanti che la Procura preferiscono non commentare la cosa, ma che Piazza Dante abbia chiesto al professore di essere consulente nell'inchiesta in corso sembra certo. In particolare, la consulenza di Crisanti potrebbe rivelarsi fondamentale per capire come siano andate realmente le cose sull'asse Milano-Seriate-Alzano il 23 febbraio scorso: sebbene in un'altra Regione, il Veneto, il professore è perfettamente a conoscenza di regole e protocolli che normano sia la catena decisionale in casi del genere, sia le misure da attuare. Più complicato, invece, delineare una responsabilità di tipo penale per quanto riguarda la mancata zona rossa, dove i confini tra mera scelta politica ed errore perseguibile dalla legge pare essere veramente labile e di difficile individuazione.