Da Londra: «Russia e Nato pronte allo scontro»

Sui giornali non si scrive tanto Ma in Ucraina si combatte ancora

Sui giornali non si scrive tanto Ma in Ucraina si combatte ancora
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Sebbene di Ucraina le cronache parlino poco, la guerra è tutt’altro che finita. Proprio martedì Kiev ha minacciato di usare tutte le armi a sua disposizione per respingere una presunta avanzata dei ribelli filorussi nell'Est del Paese, accusati dal governo ucraino di aver lanciato un altro attacco missilistico a Nord di Mariupol, porto sul Mar d’Azov. L'obbiettivo è uno dei più ricercati dai ribelli, a causa della sua posizione geografica strategica, che potrebbe porre le basi per la creazione di un collegamento tra il Donbass separatista e la Crimea, già annessa alla Russia dopo il referendum del marzo 2014. Un’accusa respinta al mittente dai filorussi, che dichiarano la zona già sotto il controllo dell’autoproclamata Repubblica indipendentista di Donetsk.

Kiev accusa i separatisti. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha denunciato attacchi crescenti delle ‘‘forze terroristiche russe” e ha convocato d’emergenza i vertici delle Forze Armate per mettere a punto una strategia di difesa. Il Ministero degli Esteri ucraino ha commentato gli eventi degli ultimi giorni come la dimostrazione di una pericolosa escalation della tensione, accusando i separatisti di violare gli accordi di Minsk e di puntare ad esacerbare ulteriormente il conflitto, che secondo i dati dell’Onu dall’aprile del 2014 ad oggi ha causato oltre 6500 morti tra soldati, ribelli e civili. Secondo Kiev questa strategia dei ribelli starebbe creando le basi per uno scontro ancor più violento nelle prossime settimane. A ciò si aggiunge il report pubblicato ieri dal thinktank londinese European Leadership Network, che spiega come Russia e Nato abbiano condotto in queste settimane esercitazioni militari su larga scala per prepararsi ad un nuovo possibile conflitto, che potrebbe avere proprio il suolo ucraino come teatro.

E i separatisti accusano Kiev. Come sempre accade in guerra, però, ogni parte in causa ha la sua ragione. E così le milizie filorusse puntano il dito contro l’Ucraina e il suo esercito, responsabili delle nuove violenze lungo il fronte orientale. In particolare le forze di Kiev sono accusate dai separatisti di aver sparato qualcosa come 500 colpi di mortaio e razzi contro le posizioni ribelli da lunedì pomeriggio, che hanno provocato la morte di un miliziano e di un civile nella provincia separatista di Donetsk.

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Ukrainian soldiers during training exercises under the supervision of British instructors on the military base outside Zhitomir, Ukraine, Tuesday, Aug. 11, 2015. Britain's defense secretary says his nation is doubling the number of Ukrainian troops it will train this year in an effort to support Kiev in its fight against Russia-backed separatists. (AP Photo/Efrem lukatsky)

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Ukrainian soldiers march during a training exercise under the supervision of British instructors on the military base outside Zhitomir, Ukraine, Tuesday, Aug. 11, 2015. Britain's defense secretary says his nation is doubling the number of Ukrainian troops it will train this year in an effort to support Kiev in its fight against Russia-backed separatists.(AP Photo/Efrem lukatsky)

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A Ukrainian soldier carries a drone during training exercises under the supervision of British instructors on the military base outside Zhitomir, Ukraine, Tuesday, Aug. 11, 2015. (AP Photo/Efrem lukatsky)

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US and Lithuanian servicemen demonstrate their skills, during the Rapid Trident/Saber Guardian 2015 military exercises at the International Peacekeeping and Security Centre base outside Lviv, Ukraine, Friday, July 24, 2015. Military from 18 nations participate in this exercise. (AP Photo/Pavlo Palamarchuk)

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US and Ukrainian servicemen talk during opening ceremony for the Rapid Trident/Saber Guardian 2015 military exercises at the International Peacekeeping and Security Centre base outside Lviv, Ukraine, Monday, July 20, 2015. Military from 18 nations are participate in this exercise. (AP Photo/Pavlo Palamarchuk)

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Ukrainian soldiers during training exercises under the supervision of British instructors on the military base outside Zhitomir, Ukraine, Tuesday, Aug. 11, 2015. Britain's defense secretary says his nation is doubling the number of Ukrainian troops it will train this year in an effort to support Kiev in its fight against Russia-backed separatists. (AP Photo/ Efrem lukatsky)

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Ukrainian soldiers atop an APC watch training exercises under the supervision of British instructors on the military base outside Zhitomir, Ukraine, Tuesday, Aug. 11, 2015. Britain's defense secretary says his nation is doubling the number of Ukrainian troops it will train this year in an effort to support Kiev in its fight against Russia-backed separatists. (AP Photo/Efrem Lukatsky)

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A US serviceman teaches Ukrainian soldiers how to give emergency medical aid during the Rapid Trident/Saber Guardian 2015 military exercises at the International Peacekeeping and Security Centre base outside Lviv, Ukraine, Friday, July 24, 2015. Military from 18 nations participate in this exercise. (AP Photo/Pavlo Palamarchuk)

L’accusa del leader separatista. In particolare ad accusare l’esercito regolare ucraino è il vice comandante delle milizie autonomiste Eduard Basurin, che sostiene sia in vista un'offensiva massiccia contro l'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (DNR). Stando a quanto dice Basurin le unità di ricognizione della DNR continuano a registrare il dispiegamento delle truppe e delle unità militari delle forze armate ucraine lungo la linea di contatto, e in diversi centri della regione è stata schierata una brigata di 2mila uomini delle forze speciali ucraine. Inoltre dal ministero della Difesa della DNR fanno sapere che hanno notato l'intensificazione delle attività di ricognizione aerea delle forze di Kiev tramite l'impiego di droni stranieri. Per questo motivo Basurin chiede che gli ispettori della missione Osce fungano da garanti per un racconto indipendente ed obiettivo degli eventi in corso nel Donbass.

Ancora bombe a Donetsk. Secondo le testimonianze dei residenti nella provincia di Donetsk il cessate il fuoco ormai è solo un lontano ricordo, e dal 25 luglio pare siano ricominciati i bombardamenti pesanti, e le violenze non cessano. Solo la scorsa domenica nella città di Donetsk quattro mezzi blindati dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) sono stati distrutti in un attacco incendiario.

Conflitto a bassa intensità. Oggi il conflitto in Ucraina, su quei 320 chilometri di confine, è a bassa intensità. Ma nonostante tutto continua a mietere vittime. La gente, nell’est del Paese ormai vive negli scantinati e nessuno si azzarda a uscire col buio. Perché a Donetsk i protocolli di Minsk non sono mai arrivati, e nonostante gli accordi sul cessate il fuoco, si è sempre continuato a combattere una lotta durissima e silenziosa, in mezzo a check-point, conflitti a fuoco, barricate e colpi di mortaio. Ovunque ci sono carriarmati e lanciamissili.

Mosca taglia di nuovo il gas. Inoltre, a un livello più alto, dal primo di luglio la Russia è tornata a chiudere i rubinetti del gas verso l'Ucraina, da cui passa circa il 40 percento del metano russo diretto in Europa. Il motivo risiede nel fatto che a fine giugno a Vienna si è concluso senza esito il negoziato tra Kiev, Mosca e Bruxelles sulle condizioni di fornitura del metano all'Ucraina per i prossimi mesi. Il 30 giugno è scaduto l'ultimo accordo mediato dalla Ue, in base al quale l'Ucraina pagava 248 euro per mille metri cubi.

Sostegno britannico a Kiev. Nel frattempo la Gran Bretagna è pronta ad aumentare il suo contributo all'addestramento delle forze armate ucraine che combattono contro i separatisti filorussi nel Donbass. Il ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, annunciando l’iniziativa, ha precisato di non aspettarsi che il conflitto nel sud-est ucraino finisca a breve e che «non c'è nulla di provocatorio» nell'addestramento delle truppe ucraine da parte di istruttori militari britannici perché le esercitazioni sono svolte «in Ucraina occidentale, ben lontano dalla zona di conflitto», ed «è tutto progettato per aiutare le forze ucraine a difendersi meglio e a salvare vite». Con questi presupposti la pace in Ucraina è ancora lontana.

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