Sulla funivia del Mottarone 15 minuti prima della tragedia: «Mi veniva da piangere»
La testimonianza di Simone Maggi, di Zandobbio, su Facebook: «Siamo arrivati in vetta alle 11.50 circa... poco dopo abbiamo iniziato a vedere gli elicotteri»
Se non avesse preso quella corsa, anche solo ritardando di un paio di minuti per andare in bagno, sarebbe stato sulla funivia della tragedia. Simone Maggi, 38 anni, domenica mattina si trovava sulla Stresa-Mottarone con la sua compagna. Con la bambina in braccio. Hanno scampato la morte per un soffio ma, ovviamente, non potevano saperlo. Si godevano il panorama e basta: il video realizzato in quella salita lo dimostra. Ma le frasi a commento, visto che è stato postato dopo tutto quello che è accaduto dopo, rendono insieme il dramma e – implicitamente - il sospiro di sollievo per averla scampata.
«Sono stato sulla funivia 15 minuti prima che cadesse. Siamo arrivati in vetta alle 11.50 circa... poco dopo abbiamo iniziato a vedere gli elicotteri», scrive Maggi. Ha pensato a un ciclista o a un’alpinista caduto: chi si poteva immaginare una disgrazia di tali dimensioni? Poi la voce ha cominciato a circolare il vetta.
Per tornare all’auto la famiglia si è dovuta fare 4 ore a piedi, passando per i sentieri. Hanno visto il cavo tranciato ma non da vicino: il cordone di sicurezza teneva tutti lontani. Ma il movimento dei carri funebri non lasciava dubbi. «Questo fa capire quanto veramente la vita sia imprevedibile e che dovremmo assaporare seriamente ogni attimo che viviamo...», scrive un’amica in un commento al post.