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Svastiche e scritte contro i “negri italiani” sui tabelloni del referendum a Pontida

Il vicesindaco Giovanni Sana: «Voci che non promettono niente di buono. Cose di questo genere qui non si sono mai viste»

Svastiche e scritte contro i “negri italiani” sui tabelloni del referendum a Pontida
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Pontida, la città del giuramento prima e del pratone leghista poi, è stata per lungo tempo un feudo del Carroccio. L’anno scorso però il civico Davide Cantù ha battuto sia il leghista Guido Vanalli sia Francesca Losi, candidata con la lista dell’ex ministro Roberto Castelli (il Partito Popolare del Nord-Grande Nord).

Lo scorso weekend, invece, è stata teatro di un atto di vandalismo di estrema destra, o comunque così sembra. I tabelloni per la propaganda elettorale relativi al referendum sono stati deturpati da svastiche e da scritte razziste contro i “negri italiani”.

«Voci che non promettono niente di buono – ha commentato il vicesindaco Giovanni Sana -. Cose di questo genere qui non si sono mai viste. Penso e spero sia solo un atto cosa sporadico legata ai referendum, operato da perditempo».

Commenti
Pantani il pirata

Condivido la tesi di massimo. condanno le svastiche come condanno i cortei dei centri sociali. Idee diverse ma comportamenti da censurare

Massimo

Purtroppo questi fenomeni sono figli di una politica letteralmente assente che ha permesso l'immigrazione irregolare che ha finito per danneggiare la "gente comune", non certo i politici che vivono nel loro mondo ovattato.

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