Dal Giornale di Lecco

Tappezza la città con le fotografie della moglie morta a San Valentino

Tappezza la città con le fotografie della moglie morta a San Valentino
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«Ogni giorno che passa per me è solo un giorno in più che non ho trascorso con lei». È un dolore che non si placa, una ferita che non si è rimarginata, e mai lo farà; una costante ricerca nei ricordi dei momenti felici passati insieme che sono al tempo stesso strazio e sollievo. È una lotta quotidiana per andare avanti quella di Franco Rovelli, il marito della maestra Maria Grazia Buttironi, 60enne scomparsa un anno fa, il 14 febbraio 2018. L’amore della sua vita ha chiuso gli occhi per sempre e ora, ad un anno di distanza, il marito ha deciso di compiere un gesto per renderle omaggio e per sentirla vicina, nel giorno dedicato agli innamorati e per sempre. Si perchè Buttironi, in occasione del primo anniversario della scomparsa dell’adorata Maria, da tutti soprannominata Lella, ha deciso di “tappezzare” la città di Lecco con la foto della moglie. Due parole semplici accompagnano l’immagine: «Ciao Lella». Lo scrive il Giornale di Lecco.

 

 

«Mi manca sempre, ogni giorno». «L’ho fatto perche l’ho sempre amata e l’amo ancora», ha raccontato. «Mi manca sempre, ogni giorno e manca anche a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla e di volerle bene perchè era impossibile non farlo. Anche per tutto loro ho affisso questi manifesti, per fare in modo che potessero vedere ancora una volta il suo bel sorriso».

 

 

La maestra Lella. Maria Grazia Buttironi era originaria del rione lecchese di Malavedo ma abitava a Olginate in via Belvedere da oltre 30 anni. Per tutti quanti era la maestra Lella, storica insegnante della scuola primaria di Galbiate.Lo scorso anno, durante la cerimonia funebre il marito Franco aveva voluto per lei una bara molto particolare, dove amici e alunni avevano scritto una frase, un ricordo. E su un lato spiccava la scritta: «Lella, una persona dall’animo buono. Noi che non l’abbiamo aiutata prima, ci meritiamo questo dolore».

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