Nel triangolo Lecco, Varese, Milano, sono state emesse nella mattinata di giovedì 28 aprile sei ordinanze di custodia cautelare contro marocchini con cittadinanza italiana sospettati di essere estremisti islamici. Quattro persone sono state arrestate mentre due sono latitanti. Per tutti l’accusa è di «partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale». Secondo il ministro dell’Interno Angelino Alfano, i sei «erano stati indotti a valutare ipotesi di compiere anche in Italia degli attentati o degli atti violenti». Il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha poi rivelato che pochi giorni fa dai territori occupati dal Califfato in Siria era stato inviato un messaggio con l’invito a «effettuare attentati in Italia». La volontà dei jihadisti, secondo quanto emerso, era quella di colpire Roma con i lupi solitari.
Fra le persone finite dietro le sbarre c’è una coppia residente in provincia di Lecco che stava organizzando un viaggio in Siria per unirsi allo Stato islamico, portandosi dietro anche i due figli di 2 e 4 anni. L’uomo è il 24enne Moutaharrik Abderrahim, pugile di kickboxing, la moglie è la 26enne Salma Bencharki. A loro si sarebbe dovuto unire Abderrahmane Khachia, 33 anni, residente a Brunello, in provincia di Varese, fratello di un foreign fighter di 30 anni espulso dall’Italia nel gennaio 2015 e ucciso in combattimento in Siria.
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Gli altri sono Wafa Koraichi, 24 anni, residente a Baveno in provincia di Verbania, sorella di Mohamed Koraichi, 32 anni residente a Bulciago in provincia di Lecco, già in Siria con la moglie Alice Brignoli, 39 anni, entrambi destinatari di un’ordine di custodia cautelare in carcere ma latitanti e con i quali gli aspiranti combattenti erano in contatto. Koraichi e la moglie italiana convertita all’islam nel febbraio dello scorso anno erano spariti con i tre figli, per riapparire nelle file dello Stato islamico. È stato l’uomo, secondo quanto sostengono gli inquirenti, ad aver inviato un messaggio dalla Siria a uno degli arrestati, invitandolo a colpire l’Italia con atti di terrorismo.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip di Milano Manuela Cannavale, al termine di una vasta operazione antiterrorismo coordinata dalla Procura distrettuale di Milano d’intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, e condotta dagli uomini di Ucigos e Ros.