Test e tamponi, l'avvocato di Noi Denunceremo accusa la Regione: «Cittadini abbandonati»
L'avvocato di Seriate Consuelo Locati, che guida il team di legali del comitato, in collegamento da Giletti ha raccontato la sua storia e ha criticato le politiche del Pirellone
Dopo la paura e la sofferenza per i tanti cari persi, ci sono moltissime persone in tutta Italia, e soprattutto in Bergamasca, che pretendono risposte. Buona parte di queste sono riunite nel comitato "Noi Denunceremo - Verità e giustizia per le vittime di Covid-19", nato come gruppo Facebook per raccogliere le testimonianze e le storie di dolore sul territorio orobico (e non solo) e diventato oggi centro di aggregazione per trovare appunto risposte, anche attraverso vie legali.
La sera di domenica 24 maggio, nel programma Non è l'Arena di La7, è stata ospite l’avvocato Consuelo Locati di Seriate. Lei si è ammalata di Covid, è guarita, ma ha perso il padre e ora guida il gruppo di legali di Noi Denunceremo. In collegamento con Massimo Giletti, Locati ha puntato il dito contro Regione Lombardia: «Ha abbandonato le persone che erano state segnalate e che prima di riprendere un’attività avevano il diritto sacrosanto di testare la propria situazione infettiva attraverso una sanità pubblica.
L'avvocato ha portato il suo caso come esempio: «Sono stata segnalata all’Ats nel mese di marzo per due volte: la prima per un contagio attraverso un cliente che si era recato nel mio studio e la seconda per mio papà. Di fatto, con la morte di mio padre avrebbero dovuto essere segnalate anche mia madre e mia sorella, perché a diretto contatto con lui. Purtroppo c’è stato un gran caos di delibere emanate dalla Regione e il medico di base a cui ci siamo rivolte non ha capito se avessimo potuto essere inserite oppure no nella lista per effettuare i tamponi. In tutto questo periodo, nessuno dall’Ats ci ha chiamato per farci sottoporre a test o tamponi».
Una situazione che, purtroppo, ritorna spesso nei racconti di tanti bergamaschi, non ultima la lettera di un lettore che abbiamo pubblicato proprio la scorsa settimana. Locati, dopo aver spiegato di aver dovuto pagare lei stessa 40 euro per il test e 92 euro per il tampone, ha affermato: «In realtà la Regione ha fatto in modo che le persone come me che risultavano asintomatiche non potevano essere sottoposte a tampone da parte dell’Ats. Ciò significa che chi ha avuto la possibilità, dopo la liberalizzazione dei test, di potersi rivolgere a strutture e laboratori privati, ha potuto farlo e ha capito in che situazione in questo momento si trova».