l'annuncio di Ats

Tamponi rapidi, a disposizione i primi 4.548 per le strutture sociosanitarie bergamasche

I kit sono destinati in particolare alle Rsa, Rsd, Css (Comunità socio-sanitarie) ai nuclei stati vegetativi e agli operatori delle strutture. Prevista la disponibilità di 33 mila test al mese

Tamponi rapidi, a disposizione i primi 4.548 per le strutture sociosanitarie bergamasche
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Questa mattina, lunedì 16 novembre, l’Ats di Bergamo ha messo a disposizione del mondo sociosanitario, socioassistenziale residenziale e semiresidenziale i primi 4.548 test rapidi e i relativi 545 tamponi molecolari. I kit sono destinati in particolare alle Rsa, Rsd, Css (Comunità socio-sanitarie) ai nuclei stati vegetativi e agli operatori delle strutture, come previsto dalla direttiva di Regione Lombardia.

«Questa mattina è stato possibile ritirare i primi kit per l’effettuazione dei test antigenici rapidi per la sorveglianza contro il Covid - sottolinea Giuseppe Matozzo, direttore sociosanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo -. Siamo partiti dall’area di Bergamo Ovest perché è quella dove si è registrato un andamento più sostenuto dei contagi, ma entro l’inizio della prossima settimana avremo distribuito i kit a tutte le strutture della provincia».

Quattro le direttrici di lavoro: ospiti sintomatici, operatori in servizio sintomatici, screening mensile per gli ospiti di strutture comunità residenziali chiuse che ospitano soggetti con particolare fragilità e screening a tutti gli operatori, indicativamente ogni 14 giorni. «Sono previsti circa 7 mila tamponi rapidi una volta al mese per gli ospiti delle strutture e circa 13 mila ogni due settimane per gli operatori delle unità di offerta sociosanitarie e socioassistenziali - aggiunge Matozzo -. In totale si tratta di un intervento da 33 mila test al mese. Parliamo di kit in quanto consegniamo i tamponi rapidi e, insieme, anche una quota proporzionale di tamponi molecolari per le eventuali positività: il 10 per cento per lo screening degli ospiti e il 12 per cento per quello degli operatori. In questo modo, eventuali positività al test rapido potranno essere verificate immediatamente con il tampone molecolare, assicurando la massima velocità nell’individuazione dei casi di Covid».

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