Traffico di oppioidi dall'Italia agli Usa, rubati blocchetti di ricette anche al Papa Giovanni
Arrestate sei persone tra italiani e stranieri, altre due risultano latitanti. Sul mercato illegale americano è richiesta come droga
Entravano negli ospedali e nei Pronto soccorso, anche al Papa Giovanni di Bergamo, si mescolavano alle persone in attesa e, al momento opportuno, rubavano ricettari e timbri medici. Il motivo? Falsificando delle ricette potevano chiedere nelle farmacie l'OxyContin, un farmaco oppioide a base di ossicodone, con il quale avevano tirato in piedi un traffico internazionale di stupefacenti con gli Stati Uniti.
Banda di italiani e stranieri
A finire in manette, dopo un'indagine partita a maggio 2022 dei carabinieri di Cremona e dei Nas di Pavia, coordinati dalla Procura di quest'ultima città, sono state sei persone. Si tratta di tre italiani (due pavesi e un riminese), due sudamericani e un nordafricano, mentre ci sarebbero altri due soggetti, ancora latitanti, che risultano irreperibili.
La medicina è utilizzata nelle terapie pesanti del dolore, per esempio con i malati terminali. Tuttavia, in America è impiegata da decenni come droga e, al momento, è anche molto richiesta, perché una legge ha vietato la vendita di prodotti di questo tipo. Perciò, è molto difficile procurarsela e spacciatori e clienti la pagano bene.
Il metodo dei criminali
La banda faceva infiltrare i membri extracomunitari nelle strutture sanitarie e, quando non c'era nessuno in giro a controllare, questi rubavano i blocchetti per le prescrizioni e i timbri. I furti sono avvenuti, oltre che nel capoluogo orobico, a Lodi, Milano, Voghera e Pavia. Le ricette false, poi, venivano presentate in farmacia dagli italiani, per non fare insospettire chi stava dall'altra parte del bancone.
In tutto, hanno richiesto l'OxyContin in 55 farmacie lombarde, sparse per il territorio, allo scopo di non destare sospetti. A qualche farmacista, tuttavia, sono venuti lo stesso e quindi ha chiamato al telefono il medico i cui timbro e firma si trovavano sul foglietto. Dall'altra parte, però, c'era ancora un complice, che li rassicurava permettendo così la prosecuzione dei loro piani criminali.
Un giro d'affari milionario
Su diecimila ricette analizzate dai militari dell'Arma, più di cinquecento sono risultate contraffatte e si stima che negli Usa siano state spedite all'incirca ventimila pastiglie.
Ognuna di queste, da ottanta milligrammi, venduta dai pusher fruttava tra gli ottanta ed i cento dollari. Un giro d'affari illegale che ha permesso ai malviventi di guadagnare un milione e seicentomila dollari, con un danno erariale per lo Stato italiano di 65mila euro, dato che il farmaco è coperto dal Sistema sanitario nazionale.