Tragedia a Treviglio: cade nella roggia con la bici e muore. Addio a Gianpaolo Calvi, 46 anni
La vittima ha perso il controllo della bici. Le analisi stabiliranno se la causa della morte è stato il trauma cranico o l'annegamento
È caduto nella roggia che scorre a lato della pista ciclabile, ha sbattuto la testa ed è morto. Vittima del tragico incidente, avvenuto oggi (venerdì 5 novembre) a Treviglio, è Gianpaolo Calvi, 46 anni, impiegato dell'Asst Bergamo Ovest e per anni in servizio all'ospedale di Treviglio. Il corpo è stato ripescato dalla roggia del parco del Maglio, nella zona nord della città.
Come raccontano i colleghi di PrimaTreviglio, Calvi stava tornando a casa per il pranzo in bicicletta, attraversando il parco alle 13.15 di oggi quando, a circa 50 metri dalla locanda del Samaritano, ha perso il controllo della bicicletta ed è caduto nella roggia che corre a sinistra della pista ciclabile. Non c'è stato nulla da fare. Inutili i soccorsi del 118, arrivati sul posto. Sul luogo della tragedia anche la Polizia di Stato (due volanti), i Sommozzatori e i Vigili del fuoco di Treviglio.
Saranno le analisi successive a determinare se la causa della morte sia stata il trauma cranico (l'uomo aveva una sola ferita alla fronte) o l'annegamento, determinato dalla perdita di coscienza, nei dieci, quindici centimetri di acqua che scorrono attualmente nella roggia del Maglio. Oppure un malore improvviso, che potrebbe avergli fatto perdere conoscenza in bicicletta determinando la caduta.
Molto conosciuto in città, Calvi viveva con i genitori a poche decine di metri dal luogo dell'incidente, in via Papa Giovanni. Ad accorgersi di quanto accaduto è stato un passante, che è entrato nella roggia e ha cercato di rianimarlo. Intanto ha chiamato il 112. Nonostante il massaggio cardiaco e le manovre di rianimazione con un defibrillatore, non è rimasto che constatare il decesso.
Si attende il via libera dalla Magistratura per lo spostamento della salma. Non è ancora chiaro, ma è possibile che sia disposta l'autopsia.
In passato, Calvi aveva lavorato in passato in un negozio di via Roma, poi era entrato come archivista in ospedale. Al momento aveva con contratto a tempo determinato con l'Asst, che appena saputo della tragedia ha diffuso una nota di cordoglio. Stando a quanto riferito dall'Asst, Calvi non aveva lavorato nella giornata di oggi.
«Con grande rammarico - si legge nella nota dell'Asst -, abbiamo appreso del tragico evento che ha colpito il nostro collaboratore a tempo determinato. Possiamo solo riferire che oggi non era entrato in servizio, adducendo problemi familiari. Null’altro possiamo commentare se non di essere vicini alla famiglia in questo difficilissimo momento».