Tragedia del Monte Rosa, il feretro di Angelo Panza sarà portato al Palamonti
La volontà espressa dalla famiglia dell'alpinista. Il ricordo dell'ex presidente del Cai Valoti e della scuola di San Pellegrino
In montagna non basta stare attenti, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Un concetto ripetuto spesso da molti esperti e che, purtroppo, ha avuto la sua parte nella tragedia che ha sconvolto il mondo del Cai nazionale e bergamasco, con la morte di Angelo Panza sul massiccio del Monte Rosa, avvenuta nella mattinata di lunedì, mentre scalava il Lyskamm con una compagna di cordata.
Il feretro, dopo il riconoscimento effettuato dalla famiglia a Aosta, sarà portato al Palamonti, la sede principale degli alpinisti orobici, per l'ultimo saluto. La camera ardente sarà aperta da giovedì e i funerali si terranno ancora lì, venerdì 23 alle ore 18. La volontà di portare la salma al Palamonti, ha spiegato l'ex presidente del Cai di Bergamo Paolo Valoti, è stata espressa da parte della famiglia.
Proprio lui ha ricordato il 66enne, originario di Sedrina ma residente a Sorisole, ripostando una foto del 2018 in cui si celebrava l'impresa riuscita di Panza in Nepal, dove aveva raggiunto la vetta dell'Ama Dablam, a 6.812 metri di quota. Si trattava di uno scalatore esperto, che ricopriva anche il ruolo di istruttore per altri futuri tecnici e anche per i giovani dell'associazione.
L'alpinista, infatti, era stato direttore della scuola orobica di alpinismo e scialpinismo di San Pellegrino, una realtà che lui stesso aveva contribuito a fondare. L'attuale direttore, Domenico Giupponi, ne ha fatto un ritratto di una persona seria e precisa, quando c'era da dedicarsi alla montagna. Un'eredità morale che aveva lasciato agli altri istruttori.