Tante domande

Tragedia dei fratelli di Mozzo: l'autopsia sul trentunenne durata due ore

La vittima, Gianluca Maffeis, avrebbe avuto un arresto cardiaco nella colluttazione col fratello 26enne. Di loro non si sapeva molto in paese

Tragedia dei fratelli di Mozzo: l'autopsia sul trentunenne durata due ore
Pubblicato:
Aggiornato:

Tante ancora le incognite per il caso di Gianluca Maffeis, il 31enne di Mozzo morto in seguito a una lite con il fratello Lorenzo, avvenuta nella notte tra sabato 24 e domenica 25 giugno.

Il pm ha disposto l'autopsia

Il 26enne davanti al gip ha raccontato di essersi difeso, dopo che l'altro l'aveva aggredito prima nel parcheggio della discoteca, poi a casa intorno alle 5 del mattino: quando la vittima gli ha messo le mani al collo mentre erano entrambi ormai finiti a terra, avrebbe reagito per evitare il peggio facendo lo stesso. A quel punto, il fratello trentunenne avrebbe perso conoscenza per poi morire, in seguito a un arresto cardiaco, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Bergamo dove è stato ricoverato d'urgenza.

Oggi (sabato primo luglio) l'autopsia sul corpo del giovane, che sarà eseguita dall'anatomopatologo dell'Università di Pavia Luca Tajana. L'esame autoptico è durato due ore. Bocche cucite sugli esiti. La relazione completa arriverà entro i prossimi due mesi.

I fratelli poco conosciuti in paese

Le dinamiche della lite e le cause della morte saranno chiarite dall'indagine in corso. La vicenda ha destato sconcerto fra i  residenti del paese dell'hinterland. I due ragazzi non erano molto conosciuti a Mozzo. Qualcuno racconta di averli visti ogni tanto in giro per i negozi o per strada. Educati, gentili, ma anche molto riservati.

Non frequentavano i locali del paese. Il sindaco, Gianluigi Ubiali, ha dichiarato a L'Eco di Bergamo di averli visti al massimo un paio di volte per strada ed aveva faticato anche a riconoscerli, dopo che era uscita la vicenda sui giornali.

Frequentavano l'Università a Bergamo

Secondo quanto riportato dal Corriere Bergamo i rapporti tra i due erano tesi da tempo, forse anche per un presunto disagio psicologico del maggiore, con il minore che cercava però di farlo uscire dall'isolamento e includerlo nella sua cerchia di amici.

Gianluca si era laureato da poco all'Università di Bergamo, stava per intraprendere un tirocinio di lavoro. Una vicina lo ha definito una mente brillante, appassionato di storia e politica.

Lorenzo, invece, frequenta ancora l'Ateneo cittadino e stava preparando la sua tesi, che avrebbe dovuto discutere a dicembre. Aveva giocato a calcio negli Amici di Mozzo e lavorava come commesso nei fine settimana per pagarsi le spese. Il classico bravo ragazzo. Adesso si trova ai domiciliari sconvolto, così come la madre, per quanto è successo.

Seguici sui nostri canali