Tragedia sul Grignone: morti due escursionisti di Almè dopo un volo di 100 metri
Le vittime sono Riccardo Farina di 38 anni e Christian Cornago di 35
Sono caduti per oltre cento metri e per entrambi non c'è stato nulla da fare. Ennesima tragedia sul Grignone, nel Lecchese, dove, nella giornata di ieri, sabato 25 febbraio, hanno perso la vita due escursionisti bergamaschi.
Stando a quanto è stato possibile ricostruire, la tragedia sarebbe avvenuta poco prima di mezzogiorno nella zona del canale Ovest della Grigna Settentrionale, dove già la scorsa settimana aveva perso la vita un 36enne che abitava nel Milanese. I due escursionisti, probabilmente legati insieme in cordata, sono finiti in un burrone.
Le due vittime sono Christian Cornago, di 35 anni, di Almè e Riccardo Farina, di 38 anni, di Valbrembo. A tradirli, con ogni probabilità, la presenza di ghiaccio in quota. A poca distanza da loro, al momento della caduta, c'erano altri due alpinisti, uno dei quali un soccorritore del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che stavano percorrendo lo stesso tracciato.
A un certo punto però, dopo un passaggio difficoltoso, li hanno persi di vista e allora hanno contattato subito la centrale, dando indicazioni precise. In accordo con il medico, è stata fatta una valutazione approfondita della situazione ed è quindi stato deciso di inviare l'elisoccorso di Como di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza). Il sorvolo ha permesso di avvistare i due alpinisti alla base del canale. Il medico ha accertato il decesso. Impegnate nelle operazioni anche le squadre della Stazione di Valsassina-Valvarrone. L'intervento si è concluso nel tardo pomeriggio.
Cornago e Farina erano amici e da poco avevano preso casa in due appartamenti sullo stesso pianerottolo, nella residenza Monte Taddeo sulla provinciale 470 ad Almè. Christian, cugino di secondo grado dell’ex sindaco di Almè Luciano Cornago, lavorava come autista per la ditta di trasporti di animali Arnoldi, con sedi a Sombreno e a Taleggio. Anche Riccardo Farina era originario di Almè, seppure con residenza da ormai una decina d’anni a Valbrembo. Lavorava come perito in un’azienda farmaceutica.