L'addio

Tragico gesto di Giuseppe De Donno, il medico del plasma iperimmune

L'ex primario di Pneumologia di Mantova è stato trovato morto ieri nella sua casa di Curtatone. La sua cura era stata abbandonata da qualche mese

Tragico gesto di Giuseppe De Donno, il medico del plasma iperimmune
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Una tragica notizia ha scosso il mondo della medicina, ma non solo. Ieri pomeriggio (martedì 27 luglio) Giuseppe De Donno si è tolto la vita, è stato trovato nella sua casa di Curtatone, nel mantovano.

Una brillante carriera

De Donno da anni lavorava nel reparto Malattie dell'Apparato Respiratorio dell'ospedale mantovano, nel 2018 era diventato primario del reparto Pneumologia. Ed è stato proprio lì che ha dovuto combattere in prima linea contro il Covid-19 non solo seguendo i pazienti ma anche iniziando a sperimentare l'utilizzo del plasma convalescente in collaborazione con il Policlinico San Matteo di Pavia. Un'esperienza, quello che lo ha visto a diretto contatto con la tenebra del Covid, davvero intensa sotto il profilo umano e professionale ma affrontata con lo spirito di un guerriero e mantenendo sempre alta la responsabilità come si conviene a un medico.

La ricerca sul plasma iperimmune

Agli inizi di giugno arriva poi una notizia, peraltro non inattesa, che vede il dottor De Donno lasciare il Carlo Poma per vestire il camice di medico di medicina generale a Porto Mantovano, operativo a partire dal 5 luglio. Numerose le richieste delle persone che hanno richiesto di diventare suoi pazienti. Negli ultimi tempi sono nati diversi gruppi Facebook in suo sostegno (tra questi «Io sto con il dott. De Donno» e «Giuseppe De Donno un grande Uomo», quest'ultimo conta attualmente 2605 fllower e 2520 mi piace), che era convinto sostenitore della validità del plasma iperimmune nella cura del Covid-19, sottolineando il «suo essere per tutti e senza effetti collaterali».

Progetto interrotto

Lo stesso De Donno aveva lanciato inoltre svariati appelli per la ricerca di donatori a cui poi ha fatto seguito la comunicazione di un'interruzione del progetto a causa di questioni che lo stesso ha definito di natura «burocratica». Una questione, quella del plasma iperimmune, sulla quale, almeno in Italia, è calato il silenzio, mentre negli Stati Uniti, nell'aprile di quest'anno, è apparso nelle linee guida per la cura del Covid-19.

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