Treno per Orio, l'onorevole Devis Dori incontra il Comitato di quartiere di Boccaleone
Il parlamentare pentastellato ha espresso l’intenzione di approfondire le problematiche esposte dai residenti nell’interesse di Bergamo
Un primo traguardo può dirsi raggiunto. Sono note le posizioni del comitato di quartiere in merito al futuro treno di collegamento tra Orio al Serio e Bergamo, ma dopo le osservazioni e le critiche mosse dai residenti di Boccaleone all’attuale progetto, la questione è arrivata anche all’attenzione del onorevole Pentastellato Devis Dori.
Il Comitato di quartiere ha infatti incontrato in questi giorni in videoconferenza il parlamentare, esponendo le proprie istanze sulla progettazione definitiva della nuova tratta ferroviaria ribadendo le criticità interesseranno Boccaleone se il progetto di Rfi non venisse adeguato e reso socialmente sostenibile.
Le critiche al progetto
Se da un lato i piani di Rfi prevedono che i nuovi binari si stacchino dalla linea Bergamo-Brescia per curvare verso Boccaleone e alzarsi su un viadotto alto circa 8 metri sopra via Lunga, dall’altro il Comune ha proposto il mantenimento dei binari a raso e la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale per superare il passaggio a livello di via Pizzo Recastello, che verrà definitivamente chiuso.
Entrambe le soluzioni però sono ritenute dagli abitanti di Boccaleone fortemente penalizzanti, e chiedono che il treno venga interrato. Altrimenti, il quartiere sarebbe letteralmente tagliato in due lungo via Rovelli da un muro di barriere fonoassorbenti alte fino a 7,5 metri e l’opera infrastrutturale avrebbe un impatto a dir poco nefasto sul traffico veicolare delle vie Rosa, Gasparini e Isabello. Senza contare poi il suolo agricolo che sarà consumato per realizzare i nuovi binari.
«Boccaleone confinerà con la futura Porta Sud – sottolineano dal comitato -. La nostra richiesta è di interrare il percorso ferroviario per creare un collegamento con il centro della città attraverso un parco lineare ciclopedonale sul sedime ferroviario. Il titolo di Capitale italiana della cultura 2023 attribuito alle città di Bergamo e di Brescia, grazie all'iniziativa dell'onorevole Dori che ha presentato un emendamento al decreto "Rilancio", trasforma la nostra città anche in un simbolo della ripartenza post Covid dell’intero Paese».
«Servirebbe quindi un progetto di integrazione urbanistica sostenibile e che rispetti gli abitanti di tutti i quartieri della città, dal centro alle periferie - concludono -. Ringraziamo l’onorevole Devis Dori, che ha mostrato sensibilità ed interesse all’argomento ed ha espresso l’intenzione di approfondire le problematiche esposte nell’interesse di Bergamo».