Treviglio saluta mamma Manuela: «Questa tragedia ci insegni a dominare noi stessi»
Amici e conoscenti della donna, uccisa con una coltellata alla schiena dalla figlia quindicenne, hanno riempito i banchi della basilica di San Martino
Amici e conoscenti di Manuela, la mamma di 43 anni uccisa dalla figlia di 15 anni con una coltellata alla schiena, ancora non riescono a credere a ciò che è successo. Ma più in generale è tutta Treviglio a essere scossa per quanto accaduto la sera di sabato scorso (14 agosto), al culmine di una lite domestica scoppiata per motivi banali.
Oggi pomeriggio, giovedì 19 agosto, la comunità si è stretta intorno ai familiari della vittima, riempiendo i banchi della basilica di San Martino per i funerali della donna. La bara ha attraversato la navata sormontata da un bouquet di rose bianche, come bianchi erano i fiori poggiati sull'altare. In prima fila, attonita, la mamma Bruna e il fratello di Manuela, Mirko. Presenti anche il sindaco Juri Imeri e la vicesindaco e assessore ai servizi sociali, Pinuccia Prandina.
Il parroco monsignor Norberto Donghi, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, fin dalle sue prime parole all'inizio della celebrazione ha parlato dei «sentimenti contrastanti» che si presentano al nostro cuore, di fronte a quanto accaduto a Manuela.
«Da una tragedia come questa non possiamo non imparare qualcosa - ha detto dall’altare monsignor Donghi -. A essere più capaci di dominare il nostro istinto. Troppo spesso l'arroganza, l'aggressività, persino la violenza ci governano, li confondiamo con la spontaneità. La storia di Manuela ci deve insegnare a dominare noi stessi. Abbiamo l'ansia di controllare tutto, di cambiare il mondo. Ma gli unici che possiamo cambiare, siamo noi stessi».
«Abbiamo visto queste cose in televisione, ma ci sono sempre sembrate lontanissime - ha aggiunto il parroco -. Ci sembrava impossibile che potessero succedere nella nostra città. È il mistero del male, che ci presenta la sua faccia più oscura e incomprensibile. Il nostro cuore è pieno di dubbi, ma che senso avrebbe trovarci qui con Manuela, di fronte al gesto scriteriato che l'ha uccisa, se non sapessimo che la misericordia di Dio è più grande di tutto ciò?». Il parroco ha poi accennato alla forza della pietà, unico sentimento che può avere la capacità di ricomporre il dramma familiare. Nella preghiera dei fedeli il pensiero è andato anche alla figlia 15enne. Al termine della cerimonia funebre, il corpo è stato sepolto al cimitero di Treviglio.