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Trovato ai domiciliari con un cellulare e continue violazioni: 26enne di Osio Sopra di nuovo in cella

Condannato per droga a 4 anni e 4 mesi di reclusione più 5 mila euro di multa, a ottobre gli era stato concesso il braccialetto elettronico

Trovato ai domiciliari con un cellulare e continue violazioni: 26enne di Osio Sopra di nuovo in cella

Una “secondo possibilità” durata poco la si potrebbe definire. Martedì 18 novembre i carabinieri di Osio Sotto hanno riportato in carcere un 26enne tunisino residente a Osio Sopra.

Fino a quel momento si trovava ai domiciliari con il braccialetto elettronico ma, come spiegano i militari, le violazioni erano diventate troppe. La situazione non era più gestibile e il Tribunale di Bergamo ha firmato l’aggravamento della misura, sostituendo i domiciliari con la custodia cautelare in cella.

Violazioni continue 

A far scattare il provvedimento non è stato un singolo errore, ma una serie di comportamenti che hanno convinto i carabinieri che il giovane non stesse rispettando affatto le regole.

Secondo i carabinieri, «avrebbe ostacolato più volte i controlli e ignorato le prescrizioni imposte». Durante una delle verifiche è spuntato anche un cellulare, non autorizzato. E per chi è ai domiciliari, soprattutto con precedenti legati allo spaccio, quel telefono non è un buon segnale. I militari lo dicono chiaramente: «Avere un dispositivo non consentito può voler dire cercare di mantenere contatti e tornare a gestire attività illegali». Ed è proprio questo che alla fine ha pesato nella decisione del giudice.

I precedenti

Il 26enne non è nuovo ai controlli. Ad aprile era stato arrestato a Bergamo perché trovato con 70 grammi di hashish e sei dosi termosaldate di cocaina. Prima il carcere, poi,  il 29 settembre di quest’anno, la condanna: 4 anni e 4 mesi di reclusione più 5mila euro di multa.

Il 10 ottobre, vista la collaborazione fornita durante le indagini, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Ma la misura è durata poco: l’11 novembre i militari di Osio Sotto hanno segnalato al Tribunale una serie di nuove irregolarità. Dopo un primo richiamo, le violazioni sono continuate e il giudice ha disposto il ritorno in carcere.