Il raggiro

Truffa dello specchietto a Caravaggio, automobilista non ci casca e li fa prendere

Una banda di tre persone, con varie denunce per reati simili a carico, era in giro da tempo e altri cittadini avevano segnalato

Truffa dello specchietto a Caravaggio, automobilista non ci casca e li fa prendere
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Un automobilista 55enne di Caravaggio, mentre girava in auto nella cittadina, è stato preso di mira da una banda che usava il trucco dello specchietto rotto. Lui però non ci è cascato e, dopo aver messo in fuga i malviventi, allertando i carabinieri è anche riuscito a farli arrestare: si è scoperto che giravano da tempo in varie località, portando avanti questo stratagemma per truffare diverse persone.

La truffa dello specchietto

Il tranello era orchestrato da due uomini e una donna, probabilmente di origine sinti, che erano parcheggiati a bordo strada su una vecchia utilitaria Fiat sgangherata. L’automobilista, proveniente dal centro cittadino, dopo aver impegnato l’incrocio tra il viale Papa Giovanni XXIII e la ex statale 11, ha notato l’auto parcheggiata lungo la strada all’altezza del bar Caravaggio, con un uomo al posto di guida e una coppia seduta sui sedili posteriori.

Poco dopo ha sentito un forte rumore provenire dalla parte anteriore della vettura, come se avesse investito qualcosa, e così ha accostato fermandosi pochi metri più avanti. Sceso per verificare l’accaduto, è stato affiancato dalla Fiat: «Deve marciare più al centro della carreggiata - ha detto il conducente con un chiaro accento straniero, dopo aver abbassato il finestrino - ha urtato la mia macchina».

Il caravaggino, sicuro di non averlo fatto e riconoscendo l’auto notata poco prima a bordo strada, ha capito di essere la vittima prescelta di una banda di truffatori e non si è fatto intimidire: ha chiesto all’uomo di fermarsi per regolare la cosa in attesa dei carabinieri. A questo punto il conducente lo ha insultato, ha ingranato la marcia e se n’è andato in direzione Treviglio.

Il 55enne ha allertato la vicina polizia locale e comunicato la propria targa, non essendo riuscito ad annotare quella della banda. Grazie alle telecamere, gli agenti hanno intercettato poi l’auto sospetta e ne hanno ricostruito i movimenti, quindi poco dopo i militari hanno fermato i tre, contestando la tentata truffa.

Erano in giro da tempo

«Grazie al cittadino la banda è stata bloccata, viene da fuori provincia - ha confermato il sindaco Claudio Bolandrini -. Sono tre individui tra i trenta e i quarant'anni, pluripregiudicati, che usano la tecnica della pallina da tennis lanciata contro una delle ruote della vettura, che poi finisce sotto il mezzo e il conducente sente dei colpi. Se poi si ferma, scatta la truffa e a volte anche l’estorsione, visto che a carico dei tre sono emerse anche denunce aggravate: seguono la vittima per scoprire dove abita e, a distanza di settimane, si presentano per chiedere altri soldi, millantando ulteriori spese per la riparazione del veicolo».

Gli agenti, di concerto con i militari, erano già sulle loro tracce, avendo ricevuto altre segnalazioni simili. «Invito i cittadini, qualora si imbattessero in truffatori di tal fatta, a non farsi intimidire o circuire - ha concluso il primo cittadino -. È bene allertare subito le forze dell’ordine, che ringrazio per la tempestività dell’intervento congiunto».