Truffa sventata nel 2018 a Bottanuco, assolto uno dei due arrestati
Si trovava «nel posto sbagliato, al momento sbagliato», secondo l'avvocato, cioè nel capannone dove doveva avvenire l'atto illecito
Era il novembre 2018 quando l'autista di un camion, con a bordo lastre di alluminio per un valore complessivo di circa duecentomila euro, ha contattato Autostrade per chiedere dove si trovasse quel capannone di Bottanuco dove avrebbe dovuto effettuare la consegna. Una telefonata fatidica, perché solo grazie ad essa si è potuto sventare una truffa, che ha visto nei giorni scorsi l'assoluzione di uno dei due imputati.
Nel posto sbagliato, al momento sbagliato
Come riporta L'Eco di Bergamo, la vicenda risale a sei anni fa. L'autista del mezzo pesante, non riuscendo a trovare la ditta di Bottanuco a cui avrebbe dovuto affidare la consegna, ha contattato Autostrade, che tuttavia non aveva effettuato alcun ordine. Sono così intervenuti gli agenti della polizia stradale che, entrati nel capannone, hanno arrestato due uomini.
Tra questi c'era un milanese che ieri, lunedì 1° luglio, è stato assolto in primo grado. A difenderlo l'avvocato Giovanni Tortora, che in aula ha spiegato la presenza dell'uomo all'interno del capannone: si trovava lì soltanto per guadagnare cento euro.
«Ha sempre lavorato nell'ortofrutta, come avrebbe potuto articolare una truffa online? Ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato», ha detto il legale. L'uomo è stato quindi assolto per «non aver commesso il fatto», come richiesto dalla difesa.